LA RICORRENZA E GLI ALTRI 364 GIORNI
«Per chi si porta dentro il dolore di quella notte, il 6 aprile non è una ricorrenza, il 6 aprile è tutto l’anno». Vincenzo Vittorini, il medico toccato negli affetti più cari da quella tragica notte del 2009, spiega bene qual è lo stato d’animo degli aquilani nel giorno che, comunque, mette l’Italia intera davanti alla data più triste della sua storia recente.
Lasciatemi dire che questo nostro piccolo, grande giornale ha almeno il merito di essere per 365 giorni all’anno, non solo il 6 aprile, la voce di una città che non si rassegna al declino che il combinato disposto di un terribile sisma e di una burocrazia ottusa vorrebbe infliggerle. Per quattro lunghi anni i rumori molesti delle polemiche hanno silenziato le voci di chi invece si batteva con buona fede e voglia di fare. Adesso quel tempo deve finire: è l’ora della concretezza, delle promesse che si possono mantenere, dei cantieri che si chiudono per lasciare spazio ad altri. A chi si vorrà dedicare a questa impresa meritoria, dedichiamo l’inserto di 24 pagine che trovate al centro del giornale. Lì c’è lo stato dell’arte nel centro, nelle frazioni, nei comuni del Cratere. Ma domani è già un altro giorno. E noi ci saremo, come sempre.