La Wts ha messo in salvo la commessa da 60 milioni 

Ma l’amministratore Luca Tosto ammette: questo scenario fa tremare le gambe  L’azienda ha da venti anni rapporti con la Russia, nel 2021 l’ultima grande opera 

La mega commessa da 60 milioni di euro è salva, ma lo scenario che si prospetta con la guerra in Ucraina «fa tremare le gambe». A parlare è Luca Tosto, amministratore delegato della Walter Tosto spa, l’azienda abruzzese che è stabilmente presente da più di 20 anni in Russia. È di un anno fa l’annuncio che il gruppo leader in tutto il mondo per gli apparecchi a pressione, per l’industria di processo, in particolare chimica, petrolchimica, oil & gas ed energia, si è aggiudicato in Russia due commesse per la realizzazione di componenti critici del valore complessivo di 60 milioni di euro.
DI COSA SI TRATTA
Nello specifico l’azienda è stata incaricata di fornire dieci apparecchi a un impianto di trattamento del gas naturale e a un impianto chimico. Si tratta dei componenti più critici dell’impianto che, una volta ultimati, raggiungono un peso che varia dalle 450 alle 700 tonnellate ciascuno. Un complesso che, secondo le idee iniziali, una volta completato è destinato a diventare il più grande progetto al mondo di integrazione dell’etilene. La seconda fornitura riguarda due impianti gemelli per la produzione di fertilizzanti minerali, a sud di San Pietroburgo, dove ha sede uno dei maggiori produttori al mondo. Questi stessi impianti, che si avvalgono della tecnologia dell’ammoniaca garantita da uno dei più prestigiosi licenziatari di processo americani, si chiamano “proprietary equipment” e, visti dall’esterno, sembrano dei grandi corpi cilindrici, ma all’interno hanno la complessità di un orologio svizzero, con componenti meccanici che vanno montati tra loro con tolleranze molto strette.
SI VA AVANTI
L’invasione dell’Ucraina non mette a rischio le commesse: «Vanno avanti», conferma Luca Tosto, «in parte sono state già consegnate. Però la situazione che viviamo è complessa». Il riferimento è alle sanzioni applicate contro la Russia: «Non è rincuorante nemmeno cogliere opportunità in settori che non sono sanzionati», dice l’amministratore delegato dell’azienda, «perché oggi magari non vengono interessati, domani sì». Le ripercussioni commerciali saranno inevitabili: «C’erano tanti progetti in piedi verso la Russia», afferma Tosto, «l’economia si fermerà tanto sotto questo aspetto. Credo che la stessa Russia non farà molti acquisti in Europa». Il ceo della Walter Tosto è esplicito: «Si raffredderanno tutte le opportunità in corso di negoziazione o con speranza di possibile successo. Si salverà soltanto quello che è un commercio veloce, già pronto, senza progettare e costruire una commessa che può durare anche due anni».
I SETTORI COLPITI
Tra quelli che interessano l’azienda abruzzese, il campo che più è destinato a risentire delle tensioni «riguarda la parte della raffinazione», aggiunge l’imprenditore, «ma va detto che già da un po’ di tempo c’è un allentamento in questo settore. Abbiamo, invece, prodotti nuovi, con costruzioni più sofisticate, vedi gli impianti fertilizzanti appunto, che stanno andando avanti». Alternative vantaggiose alla Russia non mancano ma la situazione è delicata: «Lo scenario che si sta delineando è triste», continua, «non si limita alla guerra su un territorio. Si sta aprendo un discorso più ampio, che fa tremare le gambe».
LA QUESTIONE GAS
L’importazione del gas dalla Russia è uno dei temi italiani di attualità. Ricollegandolo direttamente agli interessi dell’azienda, Luca Tosto torna a parlare di un progetto tanto discusso negli ultimi anni che lo ha visto coinvolto, ossia l’impianto di stoccaggio gpl da realizzare al porto di Ortona. A gennaio dell’anno scorso il ministero dello Sviluppo economico ha negato l’autorizzazione alla costruzione del deposito proposto dalla Seastock, la società che riconduce proprio al gruppo Walter Tosto. Si trattava di un deposito da 25mila metri cubi: all’epoca si parlò di cinque serbatoi sotterrati per lo stoccaggio. Un investimento stimato in circa 50 milioni di euro.
I RIMPIANTI
«Qualche tempo fa immaginavamo di realizzare un progetto per stoccaggio gas a Ortona», conclude Tosto. «C’è stata miopia su questa iniziativa. È evidente che avere quell’infrastruttura oggi avrebbe fatto la differenza».