Le alghe invadono il porto canale Scatta l’allarme anche sul litorale

Il fiume Pescara ricoperto di fioriture, avvistamenti anche in alcuni stabilimenti della riviera nord Pescatori preoccupati. Ma l’esperto avverte: «Nessun problema ambientale, è un fenomeno normale»

PESCARA. Il porto canale è invaso dalle alghe. La concentrazione è talmente alta che in alcuni punti il fiume è di colore marrone. I primi avvistamenti si sono avuti nei giorni scorsi, ma ieri, complice forse il caldo, la situazione è nettamente peggiorata. Al punto che alcuni pescatori cominciano a preoccuparsi. Le alghe potrebbero creare problemi ai motori dei pescherecci.

Il fenomeno rischia di estendersi anche lungo la costa. Già ieri, in alcuni stabilimenti della riviera nord, è stata avvistata una concentrazione di alghe sulla riva. Un problema, peraltro, che emerge ogni anno nel periodo estivo quando il caldo aumenta. Intanto, ora è il fiume a destare allarme.

«Il porto canale è diventato uno schifo», si è lamentato un pescatore, «il colore del fiume è impressionante e le alghe emanano anche cattivo odore. Che figura ci facciamo di fronte ai turisti in vacanza qui a Pescara?». Le maggiori concentrazioni di alghe sono visibili soprattutto all’altezza del lungofiume Paolucci.

Ma gli esperti tranquillizzano. «Si tratta di un fenomeno normale», spiega Giuseppe Montanari, ex responsabile del battello Daphne 2 per il controllo dell’Adriatico e tecnico dell’Arpa dell’Emilia Romagna, ora in pensione. «Il caldo contribuisce alla proliferazione delle alghe in mare», afferma Montanari, «inoltre, potrebbe esserci in acqua un’alta concentrazione di nitrati dovuta alle ultime piogge». «Si tratta, comunque, di macro alghe», fa notare l’esperto, «che non sono assolutamente nocive per la salute umana. Certo, sono brutte da vedere e possono emanare cattivo odore con un aumento degli insetti, ma posso assicurare che è un fenomeno del tutto naturale e non è dovuto affatto a problemi ambientali». «Tra l’altro», aggiunge Montanari, «il problema è facilmente risolvibile. In Emilia Romagna, dove il fenomeno è frequente in estate e in particolare quando c’è la bassa marea, come in questo periodo, i bagnini si organizzano con strumenti in grado di raccogliere le alghe in eccesso sulla battigia».

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