Le ultime ore di Cleria raccontate da una collega: «Alla fine del turno mi ha detto “ciao”, poi l’hanno uccisa»

foto di Giampiero Lattanzio
Katia Di Primio ricorda la vittima, che faceva la sarta in una camiceria di Scafa: «Donna instancabile, era serena»
LETTOMANOPPELLO. «È uscita dal lavoro serena. Ci siamo salutate con un “ciao, ci vediamo domani”. Non era turbata, né preoccupata: era tranquilla come sempre». È addolorata Katia Di Primio, a capo della Mds Confezioni di Scafa, la ditta in cui Cleria Mancini lavorava come sarta. Poco dopo quel “ciao, ci vediamo domani”, la tragedia con un colpo di pistola sparato nel centro di Lettomanoppello, in largo Assunta. Cleria aveva 65 anni: ne avrebbe compiuti 66 il 17 novembre.
La collega non riesce a parlare dalla commozione e dallo choc: «Mi spiace, ma non voglio parlare di lei, non ce la faccio. Era una persona squisita», ricorda, «dedita al lavoro che amava tanto. Era una donna precisa, una mamma splendida, amava i cani: ne aveva due. ci siamo salutate in maniera tranquilla: “Ciao, ci vediamo domani”». E invece quel domani non ci sarà mai più per Cleria: è stata uccisa dall’ex marito, Antonio Mancini, 69 anni.
A Lettomanoppello, per tutti, Cleria era «una madre esemplare, una bravissima donna che però ha avuto una vita difficile», così dice chi l’ha conosciuta. La conoscevano anche a Turrivalignani, il paese in cui ieri sera si è consumato l’ultimo atto di questa tragedia con l’uomo che, in fuga, prima si è rinchiuso in bar, poi ha fatto fuoco in piazza e, alla fine, è stato arrestato.
Ieri, per Cleria, era un giorno come tutti gli altri. È uscita di casa per andare a lavorare e, poi, finito il turno nella camiceria di via Castellari, a Scafa, ha preso la via del ritorno, ignara del suo destino di lì a poco. «Non si meritava questa fine orrenda», dicono a Turrivalignani, «era una persona buona e grande lavoratrice».
Dopo l’agguato a Lettomanoppello, anche a Turrivalignani ci sono stati minuti di paura: i cittadini si sono chiusi in casa, su disposizione delle forze dell’ordine intervenute per dare la caccia all’uomo, terrorizzati dagli spari sentiti da dietro le finestre.
Sui social commenti durissimi nei confronti dell'assassino. Ma qualcuno trova parole dolci per Cleria che, già da anni, aveva deciso di interrompere il suo rapporto coniugale con il marito. È il caso di un’amica che scrive: «Che tragedia, siamo stati fino alle 17 a ridere e scherzare. Non potevo immaginare che dopo 30 minuti tu non c’eri più. E da domani come farò senza il tuo caffè?». E poi improperi rivolti all’uomo che l’ha colpita a morte, prima di concludere così: «Riposa in pace amica mia, proteggici da lassù».
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