L’inchiesta sulla donna trovata morta dal marito: indagini su 25mila euro spariti

L’uomo ha scoperto l’ammanco di denaro appena rientrato a casa quando ha poi trovato la moglie senza vita. Intanto proseguono le indagini dei carabinieri concentrati su una possibile istigazione al suicidio. La 48enne aveva fatto doppio testamento in favore del marito
PESCARA. C’è un fascicolo aperto per istigazione al suicidio (contro ignoti) dopo la tragedia di Cepagatti dove, martedì pomeriggio, è stata trovata morta dal marito la 48enne Lucia Coletta. Secondo gli accertamenti dei carabinieri e la prima ispezione del medico legale, sul corpo non ci sarebbero segni di violenza o di colluttazione che possano far ritenere che si tratti di omicidio. Ma per mettere ogni tassello al suo posto, il pm Benedetta Salvatore ha disposto l’autopsia che con ogni probabilità sarà eseguita già oggi dal professor Cristian D’Ovidio. Contemporaneamente però, vanno avanti gli accertamenti e le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo per verificare se, dietro quello che appare come un gesto volontario, ci siano azioni, circostanze o parole con cui terze persone possano aver condizionato e indotto la 48enne a mettere in pratica quella scelta così estrema.
Sul posto dal pomeriggio di martedì, quando il marito, al rientro dal lavoro, ha dato l’allarme e chiamato i soccorsi, gli investigatori dell’Arma diretti dal capitano Giuseppe Sicuro hanno lavorato fino a ieri mattina nella rimessa dei macchinari agricoli dov’è stata trovata Lucia e, anche, nella casa a 50 metri, in contrada Ciarra, dove abitava da circa vent’anni con il marito. Un lavoro certosino da parte dei carabinieri che hanno sequestrato anche telefonini e computer e repertato tracce e materiali ritenuti utili a chiarire con certezza come e perché è morta Lucia. L’indagine ha preso corpo dopo una serie di circostanze emerse subito dopo la tragedia di martedì. Innanzitutto l’ammanco in casa di circa 25mila euro. Ammanco scoperto dal marito quello stesso giorno. Sarebbe stato lui stesso a riferirlo agli inquirenti, raccontando di essere rientrato a casa dopo pranzo, intorno alle 16 appunto, dopo la mattinata di lavoro (ha una piccola ditta di impiantistica idraulica) in giro con un operaio. E una volta a casa, un’abitazione isolata a un paio di centinaia di metri dal fiume Nora, in camera da letto avrebbe immediatamente notato che mancava il cassetto del comò dov’erano custoditi i soldi. Quasi contemporaneamente ha iniziato a cercare la moglie, che però non rispondeva in nessun modo, e continuando a gridare il suo nome in giro per il giardino, è arrivato alla rimessa dove ha fatto la tragica scoperta. E ha chiamato i soccorsi.
La donna, secondo la scena che si sono trovati davanti i primi soccorritori, si sarebbe arrampicata su una scala per raggiungere la trave da cui poi avrebbe messo in atto il suo gesto estremo. Addosso aveva ancora la casacca con cui dalla mattina intorno alle dieci l’avevano vista lavorare nel pescheto intorno casa. Cosa è successo dopo? Da quanto emerso, pur avendo avuto problemi di salute fronteggiati con le cure portate avanti con grande determinazione, Lucia e il marito si preparavano a festeggiare con un pranzo al ristorante l’anniversario di matrimonio che arrivava proprio in questi giorni.
In paese, dove le voci rimbalzano di bocca in bocca, qualcuno narra della prostrazione della donna «sconvolta per quel furto», verosimilmente con riferimento ai soldi spariti, come avrebbe chiarito il marito. Ma gli investigatori ora vogliono capire: sconvolta quanto? E perché? Per paura, senso di colpa, vergogna? Perché? Una risposta importante potrebbe arrivare proprio dal suo telefonino: i carabinieri lo hanno già mandato ad analizzare per verificare le telefonate e i messaggi fatti e ricevuti quel giorno e in quelli precedenti. Stessa cosa per i computer, considerando che per anni aveva portato avanti la contabilità del marito, pur avendo smesso negli ultimi tempi. Una donna silenziosa, che in giro per Cepagatti non si vedeva da tempo, racconta ancora il paese, grande lavoratrice con il cruccio di non essere diventata mamma. Per questo, anche dopo aver scoperto i problemi di salute, il suo unico pensiero è stato per il marito. È a lui che ha intestato il doppio testamento (sottoscritto nel 2022 e pochi mesi fa) e ritrovato ora in casa durante i rilievi dei carabinieri, e di cui l’uomo ha detto di non sapere nulla.
Oggi l’autopsia per escludere con certezza che si possa trattare di un suicidio simulato. Poi il responso dei telefonini prima di poter chiudere, ed eventualmente archiviare, il caso.