PESCARA / LE NUOVE REGOLE

Locali, scatta l’allarme per le chiusure alle 24. «Non si lavorerà più» 

Gli esercenti preoccupati per il nuovo decreto del governo «Anticiperemo le aperture, ma via Battisti resti pedonale»

PESCARA. Le nuove disposizioni anti-contagio contenute nell'ultimo decreto del presidente del Consiglio dei ministri preoccupano i titolari dei locali, specie quelle attività che hanno puntato il cuore del business nel dopo cena. Il decreto stabilisce lo stop alle 24 dei servizi di ristorazione, anticipando alle 21 la sospensione in assenza di consumo al tavolo.


Vietato, dopo le 21 anche il consumo sul posto o nelle vicinanze delle attività. Vale a dire niente più soste in piedi davanti a bar e ristoranti.
Se quest'ultimo provvedimento non sembra destare troppe preoccupazioni, è il coprifuoco a mezzanotte a non andare giù. «Questo provvedimento obbligherà tante attività a chiudere», commenta Pietro Kus referente per Pescara vecchia di Confartigianato, oltre che segretario di Pescara viva, l’associazione che riunisce una quarantina di attività tra il centro storico e piazza Muzii, e titolare del locale Piano terra, «se è vero che ci sono attività che mettono a rischio la salute, allora era giusto chiuderle fornendo sostegni economici. In questo modo siamo abbandonati. Il settore è già in ginocchio e la nostra zona ha dovuto scontare le restrizioni dei mesi scorsi volute dall'amministrazione».
«Già da tempo di fronte al nostro locale impedivamo di fare assembramenti», aggiunge Francesco Pettinella titolare di Mila, in via Cesare Battisti, «stiamo valutando di anticipare di un'ora l'apertura, ispirandoci al modello nord Europa, dove i consumatori sono abituati a frequentare i locali già nel tardo pomeriggio. Purtroppo, però, è necessario un cambiamento culturale».
Sulla stessa lunghezza d'onda Cristiano Tego del locale Tropico, sempre in via Cesare Battisti, che per adeguarsi alle nuove regole ha pensato di anticipare l'apertura e creare modi per incentivare «la clientela a venire subito dopo il lavoro». «Un cocktail bar», dice, «di solito raggiunge il clou del servizio intorno alle 23,30. Con la chiusura a mezzanotte dobbiamo trovare alternative».
«A Pescara siamo stati penalizzati già con le ordinanze comunali», ribadisce Armando Palis titolare di Mangiadischi, a Pescara vecchia, «Questo decreto del presidente del Consiglio dei ministri rende tutto ancora più difficile. Concedere un orario più flessibile ci permetterebbe di dilazionare di più i flussi di persone, invece il risultato sarà solo che i ragazzi andranno ad assembrarsi altrove. Ci stanno spingendo a cambiare lavoro».


Parla di situazione drammatica Gianni Taucci direttore provinciale di Confesercenti. Secondo il rappresentante di categoria a pagare maggiormente lo scotto delle nuove disposizioni sono le piccole attività che non hanno posti a sedere.
«Per non uccidere definitivamente questa economia è necessario rafforzare il sistema delle chiusure al traffico e dei dehors», afferma insieme a Francesco Silvestri presidente della Fiepet-Confesercenti, «si parta con la revisione del regime scelto per via Cesare Battisti nel tratto non pedonalizzato: la chiusura nei soli giorni di venerdì e sabato è del tutto insufficiente a garantire la sopravvivenza di questa economia».
Silvestri e Taucci lanciano un appello all'amministrazione per un'estensione della pedonalizzazione tutti i giorni, dalle 17,30. «In via Battisti», osservano, «il Comune potrebbe proporre ai residenti l’accesso gratuito al parcheggio dell’area di risulta. E da via Battisti occorre ripensare anche la chiusura alle auto in determinate fasce orarie in più punti della città».
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