M5S: «Il Ravasco ha ampliato l’edificio violando i permessi»

I grillini accusano l’istituto di non aver rispettato un accordo con il Comune del 2005. Il Comune annulla l’autorizzazione

PESCARA. L’istituto Ravasco di viale Bovio avrebbe ampliato l’edificio non rispettando i permessi rilasciati dal Comune. Permessi che prevedevano la cessione di un’area al Comune, un parcheggio pubblico e l’accesso al parco. A denunciarlo è stata ieri la consigliera dei 5 Stelle Erika Alessandrini, durante un incontro con i giornalisti. Erano presenti, tra gli altri, anche il deputato Gianluca Vacca, il consigliere regionale Domenico Pettinari e quello comunale Massimiliano Di Pillo. Su questa questione i grillini avevano già presentato un’interrogazione in Comune, nel gennaio scorso, che aveva portato ad un procedimento di verifica.

«Nel 2005», ha spiegato la Alessandrini, «è stato rilasciato alla congregazione delle Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria-istituto Ravasco, dall’allora amministrazione comunale guidata da Luciano D’Alfonso, un permesso grazie a una delibera approvata in consiglio, con cui veniva concessa la deroga al prg per l’ampliamento e la sopraelevazione dello stabile esistente, che oggi ospita le scuole elementari. Deroga, tuttavia, sottoposta ad una serie di precise condizioni che avrebbero dovuto garantire la pubblica utilità delle opere».

Erano tre le condizioni: la cessione al Comune, ad uso gratuito, di un terreno di poco più di 300 metri quadrati, di proprietà della congregazione, a ridosso della strada parco; la destinazione a parcheggio ad uso pubblico di circa 400 metri quadrati di parte della proprietà attualmente adibita a parco; l’apertura e la concessione ad uso pubblico del parco dell’istituto Ravasco, secondo modalità da convenire con l’amministrazione comunale». «A distanza di dieci anni», ha fatto presente la Alessandrini, «le opere private sono state puntualmente realizzate, mentre del parco e del parcheggio non si è vista nemmeno l’ombra». «A gennaio», ha proseguito, «abbiamo presentato l’interrogazione e gli uffici hanno confermato che è tutto vero, avviando le procedure di annullamento in autotutela del permesso di costruire. L’istituto Ravasco è un’istituzione religiosa, nonché un organo di formazione e dovrebbe essere il primo a dare l’esempio. Quindi, devono realizzare quanto previsto».

Il Movimento 5 Stelle, che non esclude di presentare prossimanente un esposto alla procura, chiede tra l’altro come mai le prescrizioni del consiglio comunale non siano state inserite nel permesso di costruire; perché non sia proceduto a stipulare una convenzione per regolamentare le cessioni pubbliche che, secondo i 5 Stelle, «dovrebbero essere realizzate prima delle opere private»; e perché non sia stata stipulata una polizza fideiussoria con cui risarcire il Comune in caso di inadempienza.(a.ben.)

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