Ma i residenti chiedono regole più rigide

Il comitato cittadino incontra il sindaco: basta tentennamenti, subito le misure contro la musica alta
PESCARA. Rivendicano il diritto al riposo i residenti della zona di piazza Muzii. E per farlo chiedono con forza l’approvazione del Piano di risanamento acustico, senza ulteriori modifiche. È stato un venerdì di incontri quello di ieri a Palazzo di città. Il sindaco Carlo Masci, diversi esponenti di giunta e i capigruppo di maggioranza e opposizione, nel pomeriggio si sono dedicati all’ascolto delle posizioni dei residenti. Una quindicina di abitanti della zona di piazza Muzii, del comitato Tranquillamente Battisti, capitanati dal portavoce Federico Di Filippo, hanno reiterato la loro richiesta: approvare il Piano di risanamento acustico. «Sono due anni e cioè da aprile 2021», afferma Di Filippo, «che nella zona di piazza Muzii non esiste più alcuna limitazione, né oraria, né sulle somministrazioni, né sulle occupazioni di suolo pubblico».
Secondo gli abitanti, il problema è tutt’altro che risolto e la bella stagione riporterà in zona lo stesso movimento di un tempo. Sul piano di risanamento acustico ciò che mette in dubbio il comitato è che l'introduzione di ulteriori modifiche «abbia come fine di slittare ulteriormente l'approvazione definitiva, considerato che alcune misure dovrebbero essere nuovamente sottoposte al vaglio di Arta e Asl, e quindi farebbero ripartire da capo tutto l'iter». In particolare i punti che non andrebbero toccati sono quelli relativo ai semafori indicatori di sforamento dei limiti e agli eventi in deroga.
«L'installazione degli impianti per la zona 1, che è quella che risente in maniera più severa dell'inquinamento acustico, è alla base della differenziazione con le altre zone incluse nel piano. Non volerli installare significherebbe superare i limiti acustici», afferma Di Filippo. Sugli eventi in deroga il comitato si dice favorevole, «ma solo a patto che questo strumento venga usato con intelligenza, cioè per manifestazioni che diano un contributo reale all’economia della città. I dubbi sono sulla concreta attuabilità di questa previsione, perché la legge regionale dà ai Comuni la facoltà di deroga solo in caso di non superamento dei 70 decibel sulla facciata degli edifici. Ma la zona è già oltre questo limite. Dunque sarebbe solo un esercizio teorico». «Per tutte queste ragioni», conclude Di Filippo, «il nostro invito è a non introdurre modifiche sostanziali inattuabili o che inficino l'efficacia del Piano». Per la maggioranza i prossimi saranno giorni di riflessioni per risolvere le frizioni. Forza Italia e il sindaco avrebbero proceduto all’approvazione del documento già nella seduta dello scorso 26 aprile. La Lega arriva all’appuntamento in assemblea con un pacchetto di sette emendamenti «su cui c’è la condivisione di tutti i gruppi consiliari», commenta il presidente del consiglio comunale Marcello Antonelli. «Questo non esclude ulteriori aggiustamenti. Il tema è delicato e gli stakeholder hanno posizioni contrapposte, e noi vogliamo giungere a un documento utile ai residenti che hanno il diritto di riposare e agli esercenti che hanno il diritto di lavorare».
Modifiche sono richieste anche da FdI, scettico sul Piano acustico, tanto più che in tanti all’interno del partito ritengono che nella zona di piazza Muzii siano già state messe in campo diverse azioni per attutire il problema, tra cui la riduzione del numero dei tavolini all’esterno, (tema questo su cui peraltro dovrà esprimersi il Tar il prossimo 12 maggio, interpellato da una trentina di esercenti che hanno impugnato la determina) e l’assenza di eventi organizzati in quella zona dal Comune da almeno 3 anni.