Mareggiata, danni in tutta la costa

Colpiti stabilimenti a nord e a Porta Nuova. I balneatori in allarme

PESCARA. Venti metri di spiaggia divorati dalle onde. Stabilimenti assediati dall'acqua. Palme e ombrelloni, appena fissati per l'avvio della stagione balneare, sono stati spazzati via dalla forza del mare. Sono bastati due giorni di maltempo per ridurre così il litorale pescarese. La mareggiata ha colpito indistintamente, sia la riviera sud, che quella nord. Anche il tratto che va dalla Madonnina a piazza Primo maggio, solitamente riparato dalle scogliere, ha subìto gravi danni. L'acqua ha invaso un pezzo di spiaggia ed è arrivata a superare la prima fila delle palme. 

Ma la situazione peggiore si è riscontrata ancora una volta sul litorale di Porta Nuova, già fortemente compromesso dall'erosione e in attesa da anni di un ripascimento che non è ancora partito. «I problemi più gravi ci sono stati a sud», ha fatto presente Riccardo Ciferni, presidente del consorzio dei balneatori Ciba, nonché titolare dello stabilimento Trieste, «si sono registrati nella cosiddetta vasca 5, che comprende il Circolo della vela, Riva d'oro, Tramonto e Coralba. L'acqua, in pochi minuti, ha cominciato a salire lungo la spiaggia, superando senza problemi i pennelli di protezione». Alle 18 di ieri, l'acqua ha lambito le fondamenta di alcuni stabilimenti. Fortunatamente, in serata il mare si è un po' calmato.  I balneatori sono in ginocchio. Tra appena due settimane partirà ufficialmente la stagione balneare e la situazione delle spiagge, dopo la forte mareggiata del fine settimana appena trascorso, si presenta drammatica in diversi punti della costa. Le associazioni di categoria sono in allarme.


La Fiba Confesercenti chiede a Regione e Comune di far partire immediatamente il ripascimento. Il consorzio Ciba ha preannunciato la richiesta di un tavolo urgente con la Regione per decidere nuove misure per tutelare il litorale.  «Sono bastate poche ore di pioggia per mangiare la spiaggia di molti stabilimenti di Pescara sud», ha affermato il coordinatore regionale della Fiba Ciro Gorilla, «se fossero intervenuti in tempo con il ripascimento, che chiediamo da novembre scorso, la situazione sarebbe diversa. E' impensabile a maggio essere ancora alle prese con l'erosione. Dopo mesi di solleciti, ora chiediamo le motivazioni del ritardo nell'avvio del ripascimento».  «Si sono avuti danni anche a nord», ha osservato Ciferni, «le onde hanno superato la barriera degli scogli, parallela alla costa e hanno raggiunto la battigia mangiando almeno mezzo metro di spiaggia e trascinando al largo i paletti della prima fila delle palme. La barriera è diventata inefficace, perché gli scogli si sono abbassati».

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