Marsilio ora apre a Pagano

15 Novembre 2022

FdI prende tempo per allentare la tensione con i forzisti. Tra 7 giorni altro vertice

PESCARA. Marsilio apre a Pagano. Ma lo fa solo per prendere tempo.
Il vertice di ieri a Pescara tra Fratelli d’Italia e Forza Italia di fatto non risolve la crisi del centrodestra nata per una questione di poltrone in consiglio regionale. Un rinvio di sette giorni, a lunedì prossimo e nella stessa stanza del settimo piano nella sede pescarese della Regione in piazza Unione. Ma per ora nella maggioranza, l’unione non c’è anche se ieri pomeriggio, al termine dell’incontro al vertice, i protagonisti si sono salutati cordialmente.
C’erano i due segretari di partito, entrambi parlamentari, Etel Sigismondi per FdI e Nazario Pagano per FI. C’erano inoltre il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, in una veste non istituzionale e super partes ma schierata dalla parte dei forzisti, e i capigruppo regionali Mauro Febbo, del fronte berlusconiano, e Guerino Testa, deputato meloniano. E soprattutto c’era Marco Marsilio, il presidente della giunta a cui tocca prendere la decisione politica più difficile da quando governa l’Abruzzo.
Comunque vada a finire la querelle, lui perde. Se infatti accetterà la proposta di Forza Italia di fare entrare in consiglio Gabriele Astolfi, primo dei non eletti tra i forzisti della provincia di Teramo che da tre anni scalpita, anziché Massimo Verrecchia, capo di gabinetto del governatore e secondo dei non eletti per Fratelli d’Italia in provincia dell’Aquila, o si troverebbe di fronte non a uno o due ma a ben tre delusi all’interno del proprio partito. A cominciare da Umberto D’Annuntiis, ex Forza Italia passato con la Meloni, che dovrebbe accettare il posto da assessore in giunta, che presto Guido Liris, eletto senatore, lascerà vacante, e rinunciare sia al posto in consiglio, per far entrare Astolfi e non Verrecchia, sia all’attuale ruolo di sottosegretario, che andrebbe al consigliere Mario Quaglieri.
Ma il teramano D’Annuntiis mai e poi mai farebbe un favore ad Astolfi né ambisce a un assessorato che invece Quaglieri vede come il suo obiettivo prioritario. Il terzo deluso di FdI sarebbe, come è ovvio, Verrecchia.
Ma se, al contrario, il governatore deciderà di dare lo stop definitivo a Pagano, rilanciando dall’altra parte della rete la palla e confermando la proposta già resa pubblica da Testa di sostituire l’assessore forzista ed esterno Daniele D’Amario con Astolfi, Marsilio si troverebbe di fronte un partito, Forza Italia, disposto a tutto, anche a una frattura definitiva con l’alleato di maggioranza, al punto di mettere seriamente a rischio la sua rielezione del 2024.
Così tra capra, cavolo e lupo da lasciare a riva, il presidente della giunta, a fine riunione, ha scelto di non salire sulla barca per attraversare un fiume in tempesta, rinviando la difficile decisione di sette giorni e lasciando ai forzisti l’illusione di un’apertura al dialogo. Tant’è che oggi Forza Italia deporrà le armi dell’ostruzionismo che finora ha fatto saltare commissioni e consiglio regionale e riprenderà a collaborare partecipando a tutte le riunioni in programma, le stesse rinviate una settimana fa.
Ma è chiaro che Marsilio ha solo preso tempo. (l.c.)