Matrimonio bis, 30 coppie ripetono il sì

22 Giugno 2014

Nella chiesa di San Giovanni Battista e San Benedetto Abate dei Colli con gli stessi abiti della prima cerimonia di nozze

PESCARA. Quando una sposa compra il vestito per andare all'altare, pensa che lo metterà una volta sola nella vita. L'indole pragmatica che la contraddistingue le fa dire: «Ma chi me lo fa fare? Spendere tutti questi soldi per un abito che indosserò una volta sola». C'è poi chi il giorno del matrimonio non se lo gode, troppo preso dal momento, dagli amici e dai parenti e si chiede: «Magari potessi rivivere quel giorno». Con questo ironico spirito è nata l'iniziativa portata avanti da Luca Libertini e Daniele Frattone intitolata “Risposiamoci”.

Ieri pomeriggio nella chiesa di San Giovanni Battista e San Benedetto Abate di Pescara Colli trenta coppie hanno deciso di rinnovare il loro “sì" sull’altare rivivendo quel magico giorno, ripetendo le stesse formule, e indossando nuovamente gli stessi abiti di allora. Poi sono sfilate in piazza Salotto per completare la festa.

Coppie sposate da 10 anni, da un anno, da sei mesi o anche meno. Tutte insieme per una cerimonia unica, con tanto di corso prematrimoniale, benedizione delle fedi e buffetto del parroco prima di lasciare la chiesa.

C'è chi dice sì una volta e poi si domanda: «Chi me l'ha fatto fare?»; e c'è chi dice sì una volta e lo vorrebbe dire di nuovi ogni giorno.

“Risposiamoci” ha dato la possibilità a novelli sposi e non di ridire sì in un pomeriggio d'estate, senza lo stress dei preparativi, mamme che piangono, suocere che vedono i figli maschi andare via di casa e così via.

«Abbiamo pensato a un'iniziativa del genere rispondendo alle tante sollecitazioni simpatiche di coppie giovani come noi», racconta Luca Libertini, che fa anche parte delle coppie che hanno detto sì ieri per la seconda volta.

E alle malelingue che hanno visto nell'iniziativa un'operazione commerciale, gli organizzatori rispondono così: «Nessun guadagno, abbiamo le prove, avevamo solo voglia di dire voce a un'iniziativa simpatica che ha incontrato la disponibilità della parrocchia».

E allora via all'amore consapevole, nuovo abito da cerimonia (o il vecchio vestito da sposa), nuovo trucco e parrucco e via all'altare. E pensare che i bis-sposi hanno anche seguito un nuovo corso prematrimoniale, spauracchio di tutti i futuri coniugi.

«Il sacerdote ha preparato per noi il corso prematrimoniale accelerato di un giorno per “ripassare” diritti e doveri di fede e civili dei coniugi», dice ancora Libertini.

Al termine della cerimonia, officiata dal parroco della chiesa di San Giovanni Battista, don Massimo, fotografi per immortalare il momento proprio come nel giorno dei fiori d'arancio e poi, come in ogni matrimonio che si rispetti, il banchetto nuziale.

La serata è continuata con la cena al ristorante Villa Chiara a Città Sant’Angelo, cena bis-nuziale e danze con i Rimozione Forzata Show. Un solo ostacolo, per le signore, alla bella cerimonia di ieri: qualche chilogrammo in più col relax del matrimonio ed eventuali gravidanze poteva non andare d'accordo con quel meraviglioso vestito da sposa taglia 42 post dieta, ma poco male.

Se è la promessa d'amore quella che si vuole rinnovare dopo mesi o anni di distanza, tutto il resto passa in secondo piano. E allora, felicitazioni a tutti gli sposi-bis.

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