Meno matrimoni a causa del Covid Ma arrivano aiuti per chi si sposa

La pandemia ha modificato le abitudini delle coppie, sono in calo quelle che convolano a nozze Solo 4 cerimonie nel 2020 e 30 nel 2021: in aumento i riti civili. Petrucci: allo studio esenzioni Tari
PENNE. La pandemia ha modificato anche le tendenze dei matrimoni. Nel 2020 ci sono state poche cerimonie e nel 2021 la ripresa ha evidenziato un aumento delle unioni con solo rito civile. Penne non fa eccezione rispetto alla tendenza fotografata a livello nazionale.
Dal 2020 la pandemia ha indotto molte persone a rinviare o a rinunciare alle nozze. I matrimoni celebrati nel 2020 in Italia sono stati 96.841, il 47,4% in meno rispetto al 2019. In calo soprattutto le nozze con rito religioso (-67,9%) e i primi matrimoni (-52,3%). Dal 2020 si è registrata anche una diminuzione delle unioni civili tra partner dello stesso sesso (-33,0%), le separazioni (-18,0%) e i divorzi (-21,9%).
A Penne nel 2020 sono stati registrati 4 matrimoni: uno solo con rito religioso. Nel 2019, prima del Covid, ne erano stati sanciti ben 38: 27 con rito religioso ed 11 con solo rito civile. Insomma il vortice coronavirus ha avuto un risvolto anche sulle unioni: pochi soldi, meno lavoro e meno matrimoni per tutti.
Nel 2021 a Penne sono risalite a 30 le unioni registrate nel Comune: 19 con il rito religioso e 11 con il rito civile. Tra le unioni del 2021, a Penne è stata sancita dal sindaco Gilberto Petrucci anche la prima unione civile tra due ragazzi dello stesso sesso. La prima nella storia di Penne formalizzata da quando vige la legge Cirinnà. Rispetto al passato comunque ci si sposa meno. In questi primi mesi del 2022, per il momento, sono 4 le unioni civili già registrate presso gli uffici comunali, nulla a che vedere con i numeri di una decina d'anni fa. Nel 2010 al Comune di Penne sono stati registrati 57 matrimoni in totale, 36 con rito religioso e 21 con rito civile. Numeri doppi rispetto a quelli registrati nel 2021.
«Il dato di Penne è in linea con quello nazionale», analizza Petrucci, «dopo la pandemia, nel 2021, c'è stata una timida ripresa dei matrimoni, soprattutto civili, rispetto all'anno prima. Si preferisce convivere o sposarsi tardi: i giovani preferiscono, insomma, rimanere nella famiglia di origine più a lungo. Questa scelta è dovuta a una molteplicità di cause: l’aumento della scolarizzazione, l’allungamento dei tempi formativi, la difficoltà d'ingresso nel mondo del lavoro e la crescita della sua precarietà. Pesano anche le difficoltà che limitano l’accesso al mercato delle abitazioni». «È in fase di studio un piano per stimolare l'incremento della nuzialità nella nostra città», ha concluso, «come l'esenzione per 2 anni della Tari ai giovani under 35 che si sposano e scelgono di vivere a Penne».