Mensa scolastica meno cara Pasti ridotti di 51 centesimi

L’amministrazione comunale abbassa le tariffe a partire dal prossimo 3 ottobre Alessandrini: «Prezzi tagliati grazie al nuovo appalto che ci fa risparmiare»

PESCARA. Dal prossimo 3 ottobre, mangiare nelle scuole comunali costerà meno. L’amministrazione comunale ha ridotto di 51 centesimi le tariffe dei pasti, che passano così da 4,07 a 3,56 euro.

L’entrata in vigore del taglio dei prezzi coinciderà con l’arrivo della nuova ditta, l’associazione temporanea d’impresa Cir food Bioristoro Italia, che si è aggiudicata il mega appalto comunale da 16.698.352 euro per la refezione scolastica. «È un appalto che innova sensibilmente il servizio e che porta tantissime novità», ha spiegato il sindaco Marco Alessandrini, «fra le più rilevanti c’è l’abbassamento sensibile delle tariffe dei pasti. Un risparmio che ci consente di venire incontro alle famiglie, assicurando però una qualità maggiore, menù studiati e calibrati a chilometro zero e stagionali, con la possibilità di partecipare attivamente al servizio perché sia migliore».

Insomma, la tariffa intera per ogni pasto scenderà a 3,56 euro e, di conseguenza, calerà anche quella ridotta del 50 per cento (da 2,03 a 1,78 euro) applicata alle famiglie con redditi Isee (Indicatore sistema economico equivalente) da 5.939 a 10.632 euro. Invece, le famiglie con redditi Isee da zero a 5.939 euro continueranno a non pagare nulla. Il prezzo a pasto per adulti, infine, è fissato a 5,09 euro.

L’appalto sottoscritto da Comune e la Cir food ha durata quinquennale e rimarrà in vigore fino al 30 giugno dell’anno scolastico 2019/2020. «Siamo riusciti», ha fatto notare l’assessore all’istruzione Giovanni Di Iacovo, «ad accorpare una serie di servizi in un unico e robusto bando da 16,7 milioni di euro per migliorare il servizio e abbassare anche i costi, generando risparmi non solo per l’ente, visto che il servizio è dato in concessione, ma anche per le famiglie».

Faranno da garanti di questo nuovo appalto, ha rivelato l’assessore, la Coldiretti e l’associazione Isa, che si occupa di prevenzione sanitaria e alimentare. Una collaborazione nata due anni fa.

La nuova tariffa andrà a sostenere una parte della spesa sostenuta dal Comune per la refezione scolastica. La quota mancante verrà coperta dall’ente. Così accadeva anche negli anni passati, quando la percentuale di copertura tra entrate e uscite raggiungeva il 35 per cento. Fino al precedente anno scolastico, il Comune incassava con le mense 1.235.500 euro e spendeva 3.517.415 euro.©RIPRODUZIONE RISERVATA