Mezza Pescara blindata per accogliere Di Matteo

Cittadinanza onoraria al procuratore antimafia, la cerimonia all’Aurum. Scattano divieti di sosta e misure straordinarie di sicurezza a Porta Nuova

PESCARA. Pescara accoglie uno dei più noti magistrati antimafia, Nino Di Matteo, che alle ore 10.30 riceve all’Aurum la cittadinanza onoraria di diversi comuni abruzzesi e per partecipare a un incontro con gli studenti delle scuole medie e superiori sul tema “Dalla parte della legalità”. In vista di questo appuntamento è stata firmata un’ ordinanza che blinda la zona dell’ex distilleria.

Dalle 8 alle 14, saranno vietati sosta e fermata (con il rischio di rimozione dei mezzi) su tutto il perimetro dell’Aurum e in particolare su via Luisa D’Annunzio (tra l’incrocio con via D’Avalos e l’intersezione con via Modesto Della Porta), su entrambi i lati di via Palizzi (dall’incrocio con via D’Avalos fino all’intersezione con via De Titta), su tutta via De Titta e su Largo Gardone Riviera.

A curare questo appuntamento è stato il presidente del Consiglio comunale, Antonio Blasioli, mentre sarà il sindaco Marco Alessandrini a consegnare a Di Matteo la cittadinanza onoraria che il Consiglio ha deciso di conferirgli, con voto unanime, il primo luglio scorso. Il magistrato che ha indagato sulle stragi di mafia in cui sono stati uccisi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, diventerà cittadino onorario anche di Chieti, Bucchianico, Città Sant’Angelo, Miglianico, Montesilvano, Mosciano Sant’Angelo, Spoltore e Pineto. All'incontro parteciperà, anche se non di persona ma in collegamento attraverso Skype, Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso nel 1992, testimonial della lotta per la legalità.

Con il riconoscimento di cittadino onorario, Pescara vuole esprimere a «questo servitore dello Stato la vicinanza e il sostegno» della popolazione, in modo che sia «chiaro e inconfutabile» che il capoluogo adriatico è «inequivocabilmente schierato a favore della legalità, rappresentata ammirevolmente da questo magistrato, da questo grande uomo» animato da un «coraggio» che lo spinge ogni giorno «in prima linea contro la criminalità organizzata». Così si legge sul provvedimento approvato dal Consiglio comunale che definisce Di Matteo, sotto scorta dal 1995, «una personalità a cui la nazione deve molto in termini di impegno, professionalità e dedizione al servizio», tutte peculiarità che lo hanno portato «a occuparsi più volte dei rapporti tra la criminalità organizzata e alti esponenti delle istituzioni».

Quello di oggi è un giorno dall’alto valore simbolico perché attraverso la cittadinanza il Comune intende «strappare il velo dell’indifferenza che troppo spesso ha caratterizzato il Paese» e vuole «risvegliare la sana indignazione verso corruzione e crimine organizzato, ritrovando quei valori che rendono una città civile e umana».

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