Migliaia di commercianti in piazza contro la crisi

Confcommercio e altre associazioni organizzano un corteo per il 20 febbraio «Tares e lavori paralizzano la città: ora faremo sentire la nostra voce»

PESCARA. Negozi storici che chiudono i battenti uno dopo l’altro, stremati dal calo dei consumi, dall’aumento spropositato delle imposte municipali e dalle banche che chiudono i rubinetti del credito. Locali sfitti che disegnano una landa di luci spente e serrande abbassate tra le transenne e i cantieri di corso Vittorio Emanuele. Commercianti, cittadini e artigiani che si mobilitano dal basso, arrivando a paventare l’ipotesi di non pagare la nuova tassa comunale sui rifiuti e servizi (Tares) perché, in tempi di crisi, si trovano costretti a scegliere tra dare da mangiare alle famiglie, oppure pagare i tributi al Comune.

La rabbia di centinaia di pescaresi, covata più o meno in silenzio fino a questo momento, esploderà in tutta la sua forza la prossima settimana nel corso di una grande manifestazione, che è stata organizzata dalla Confcommercio e da altre associazioni civiche, sindacati e organizzazioni di categoria.

Come si legge in una nota, l’appuntamento è stato fissato per giovedì 20 febbraio, a partire dalle 11. «L’obiettivo», spiega il presidente della Confcommercio di Pescara Ezio Ardizzi, che ha convocato per questa mattina un incontro, «a più voci» per spiegare nel dettaglio i problemi che attanagliano commercianti e cittadini e per decidere insieme le modalità con cui si svolgerà la protesta, «è coinvolgere tutte le associazioni e le organizzazioni presenti a Pescara, compresi i sindacati, per far sentire la nostra voce. Le infinite e insostenibili problematiche che da tempo colpiscono operatori e cittadini ci hanno indotto a promuovere una grande manifestazione per chiedere alla politica di risolverle una volta per tutte».

E mentre aumentano i negozi che, in centro, espongono cartelli simbolici con la scritta «Lavori in corso per farci morire» contestando così, in maniera eclatante, la scelta dell’amministrazione comunale di dare inizio, nel pieno della stagione dei saldi invernali, ai lavori di riqualificazione di una delle arterie nevralgiche della città che a breve sarà chiusa alle auto, cioè corso Vittorio Emanuele, quella di Ardizzi somiglia quasi a una chiamata alle armi.

«Ci siamo abbbbuffati di aria fritta», si legge sulla nota inviata dalla Confcommercio, dove la parola “abbuffati” è scritta volontariamente con quattro b.

«Abbiamo coinvolto e invitato», aggiunge Ezio Ardizzi, «le organizzazioni del commercio, dell’artigianato, le associazioni di via e i sindacati dei lavoratori per manifestare insieme la delusione, la depressione e la rabbia di tutti. Tutti i cittadini sono invitati a partecipare. Se fosse possibile vorremmo allargare la protesta a tutta la cittadinanza pescarese».

Alla mobilitazione non aderiranno i commercianti riuniti nel gruppo Facebook «No Tares Abruzzo» che hanno scelto di incontrarsi con l’assessore comunale Massimo Filippello domani pomeriggio, alle 15.

«Il gruppo No Tares Abruzzo si dissocia da qualsiasi manifestazione di protesta che si sta organizzando a Pescara nei prossimi giorni da parte di alcuni sindacati di categoria», si legge sul web, «noi non c'entriamo nulla, non parteciperemo né ci faremo strumentalizzare».

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