Il fatto

Montesilvano, furto in casa, rubati Rolex e diamanti

Colpo da 35mila euro in via Portogallo. La vittima: nessuna vigilanza, andate a controllare nel campo rom qui a due passi

MONTESILVANO. In tre ore di assenza, dalle 8,30 alle 11,30 i ladri hanno fatto in tempo a rubarle tutto l’oro e i preziosi che aveva in casa: dal Rolex con la ghiera in diamanti, all’anello di fidanzamento, fino al Trilogy, i solitari, i rubini, le perle e i gioielli in platino suoi e di sua madre, da poco arrivata per trascorrere con lei qualche giorno in villeggiatura a Montesilvano. Ma a guastare le vacanze a tutta la famiglia sono arrivati i ladri che venerdì mattina hanno preso di mira l’appartamento al settimo piano di via Portogallo dove abitano la derubata e il figlioletto di due anni e mezzo. È proprio lei, M.G. a raccontare il furto che mai si sarebbe aspettata, in pieno giorno, in un palazzo dove, racconta, «la coinquilina tiene normalmente la porta aperta per il caldo. Eppure, nessuno ha visto o sentito niente, nessuno».

È amareggiata e indignata la cittadina di origine lombarda che da tempo abita a Montesilvano, sia per come è avvenuto il furto, sia per come è stata poi trattata. «Mi sono accorta del furto il pomeriggio intorno alle 4, perché i ladri evidentemente sono entrati con una lastra dalla porta, richiudendola senza lasciare nulla in disordine. Quando intorno alle 16 ho aperto la cabina armadio per cambiarmi ho trovato tutto sottosopra. Lì per lì ho chiesto a mia madre se era stata lei, ma non c’entrava nulla. A quel punto ho iniziato a insospettirmi, le ho detto mi sa che è entrato qualcuno, controlla... E infatti era sparito tutto. Lei venendo in vacanza si era portata il rotolo di gioielli, che non c’era più, così come tutto l’oro che avevo sparso per casa, più un po’ di contanti. Evidentemente lo sapevano, ci tenevano d’occhio: io quella mattina ero uscita per una commissione e mia madre era al mare, com’è possibile che in piena mattinata, quando nel palazzo c’è comunque viavai, i ladri sono entrati indisturbati senza che nessuno si sia accorto di nulla? Oppure devo pensare che siano persone conosciute all’interno del palazzo, e che dunque la loro presenza non ha destato sospetti proprio per questo?».

Ma il problema non è solo questo. «La cosa che mi ha fatto indignare», protesta la signora, «è che poi, da quando sono venuti il pomeriggio i carabinieri, non è successo niente, non una macchina, non un controllo neanche al vicino campo nomadi qui a due passi. Magari si poteva andare a controllare, invece non è successo niente. E anche stamattina (ieri ndr) che sono andata in caserma non sono stata ricevuta dai carabinieri perché ci hanno detto che ci vuole l’appuntamento. Così non si va da nessuna parte. L’unica cosa che mi hanno saputo dire i carabinieri è che semmai si ritroverà qualcosa lo vedrò in televisione. È sconsolante, perché oltre al furto bisogna subire anche l’immobilismo, quando non bisognerebbe perdere neanche un minuto. Senza voler incolpare nessuno, ma perché non fare un controllo al campo nomadi o nei punti più a rischio? Per noi è un danno economico, di oltre 35mila euro, ma anche e soprattutto affettivo, perché c’erano tutte le cose più care. Ma tanto va così. Vengono a rubare, denunci, e non succede niente, neanche una volante che viene a farsi un giretto qui intorno».

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