Montesilvano, trattativa per l’accordo bipartisan

Svelati incontri per far rientrare le dimissioni di Maragno ed evitare il commissario Aliano (Forza Italia): «La maggioranza vittima dello scontro tra Sospiri e Pagano»

MONTESILVANO. Romina Di Costanzo, segretaria cittadina del Partito democratico, l’altro ieri aveva escluso ogni possibilità di consociazione tra maggioranza di centrodestra e opposizione di centrosinistra, per ottenere una nuova maggioranza in consiglio comunale, volta ad escludere, per far posto al Partito democratico, i cinque consiglieri di Forza Italia che nel votare il rinvio dell’approvazione del bilancio hanno provocato, la settimana scorsa, le dimissioni del sindaco Francesco Maragno. Ma un tentativo per un’intesa bipartisan pare che ci sia stato. Almeno così è trapelato da ambienti del centrodestra.

Secondo indiscrezioni, esponenti dell’Ncd, di Montesilvano in Comune e di Montesilvano Futura si sarebbero incontrati con alcuni rappresentanti del centrosinistra per cercare di uscire dall’impasse. Di sicuro, hanno sottolineato ieri dal centrosinistra, c’è che Maragno sentirà i capigruppo del consiglio comunale per cercare di capire se, quantomeno su alcuni provvedimenti, sarà possibile andare avanti ed evitare il terzo commissariamento della città. Insomma, l’aria che tira sarebbe quella di sondare tutte le possibilità, nessuna esclusa, pur di sventare il pericolo di tornare alle urne appena un anno dopo l’elezione di Maragno.

Chi invece torna ad escludere ogni forma di pressione come causa delle dimissioni di Maragno, è il consigliere comunale di Forza Italia Anthony Aliano. Anzi, per Aliano, l’ipotesi è che si siano volute scaricare le tensioni all’interno dei vertici regionali di Forza Italia sulla città. Svelando anche qualche retroscena.

«Io ho il timore», spiega l’ex assessore della giunta dell’ex sindaco dimissionato Attilio Di Mattia, «oltre al fatto che sulla decisione del sindaco di dimettersi abbia pesato una certa stanchezza, che gli impegni hanno comportato, anche la divergenza emersa a livello regionale nel partito, tra Lorenzo Sospiri e Nazazio Pagano», specifica il consigliere comunale riferendosi rispettivamente al consigliere regionale e al coordinatore regionale di Forza Italia, «abbia avuto il suo ruolo. Per questo suppongo che Pagano stia cavalcando la “questione Montesilvano” come se fosse una resa dei conti tra lui e Sospiri». «Altrimenti», ragiona Aliano, «non riuscirei a capire come un semplice voto che chiede il rinvio dell’approvazione del bilancio abbia potuto provocare le dimissioni del sindaco».

«Ma poi c’è dell’altro», prosegue. «Noi siamo rimasti sbigottiti di fronte alle dichiarazioni di Pagano che ha condannata la nostra decisione», aggiunge Aliano riferendosi ai consiglieri che hanno votato per il rinvio del bilancio (oltre ad Aliano, Deborah Comardi, Stefano Di Blasio, Manola Musa e Claudio Daventura). «Della nostra intenzione di votare per il rinvio noi cinque, più Andrea Falcone e Umberto Di Pasquale (consigliere di Fi e presidente del consiglio comunale)», osserva Aliano ,«avevamo parlato con Pagano, al telefono, in modalità vivavoce. E ci aveva risposto di aver preso atto della nostra decisione. Invece è accaduto che successivamente Pagano ha inviato un comunicato nel quale stigmatizzava il nostro comportamento. Una presa di posizione del coordinatore che io addebito, probabilmente, a uno scontro dentro a Forza Italia, da cui però Montesilvano deve rimanere fuori».

«E aggiungo riferendomi a Maragno», prosegue Aliano con realpolitik, «seppure ci fossero state delle richieste da parte nostra, legittimate dal dato democratico, non comprendo come si possa parlare di ricatti o di pressioni. Dimostri adesso autorevolezza e vada avanti per senso di responsabilità. Noi l’8 ottobre prossimo siamo pronti a votare sì al bilancio, che tra l’altro abbiamo già approvato in commissione».

«E lancio una proposta», conclude Aliano. «Ripartiamo con una pedonalizzazione del lungomare, da viale Abruzzo a via Petrarca».

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