Montesilvano, villa confiscata a famiglia rom: si cerca un gestore dopo due anni

16 Giugno 2016

Il Comune pronto a emanare un avviso per affidare l’edificio abbandonato. La Misericordia si candida per entrare nella casa di via Adige, hanno già risposto "no" 118 ed ex carabinieri

MONTESILVANO. La luce è tornata nella villetta di via Adige 14 ieri mattina quando la casa confiscata a una famiglia rom ha ospitato una riunione della commissione Vigilanza. A convocare il sopralluogo è stato il presidente Anthony Aliano che già nelle scorse settimane aveva rilanciato l’allarme: «Facciamo presto altrimenti la casa rischia di essere occupata di nuovo». La villetta, prima sequestrata e poi definitivamente confiscata nel giugno 2014 è abbandonata da due anni, tranne per alcune occupazioni abusive compiute dai precedenti proprietari. L’abitazione, passata nelle proprietà del Comune, avrebbe dovuto ospitare un centro diurno per bambini, ma il clima ostile e minaccioso ha bloccato la realizzazione. Così ieri Aliano ha convocato, alla presenza di carabinieri e polizia locale, i consiglieri e alcuni rappresentanti di associazioni, tra cui la Misericordia di Montesilvano, e l’assessore Maria Rosaria Parlione, per cercare una soluzione definitiva. «Assegnare immediatamente, seppur temporaneamente, l’abitazione confiscata: questa è l’unica ricetta utile per evitare il peggio», commenta Aliano riferendo come siano pochi i lavori ancora necessari per rendere l’abitazione utilizzabile. Il consigliere evidenzia poi come ci siano delle associazioni disposte a trasferire la propria sede nell’ex villetta, contrariamente all’associazione degli ex carabinieri e al 118 che hanno espresso il proprio rifiuto. L’assessore Parlione ha così annunciato l’imminente emanazione di un avviso pubblico per la selezione della realtà associativa a cui assegnare la villetta. «È necessario assegnare subito la casa, anche se in maniera temporanea nell’attesa dell’esito del bando», aggiunge Aliano. «Che sia dovuta intervenire la commissione per smuovere una situazione di immobilismo la dice lunga su come si navighi a vista, pur valutando la buona volontà dell’assessore Parlione», commenta il consigliere lanciando un ultimatum alla giunta: «Se entro 15 giorni non si procederà con azioni significative, quali ad esempio l’avviso pubblico per l'assegnazione, procederò personalmente, con cittadini di buona volontà e colleghi consiglieri, a presidiare la struttura affinché non venga di nuovo occupata abusivamente».

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