Negozi al buio per protesta

In centinaia spengono le luci: «Politici lontani dal commercio»
PESCARA. Il centro cittadino al buio, senza le vetrine dei negozi a illuminare il blando passeggio del venerdì sera, è l'emblema dello stato di crisi raggiunto negli ultimi mesi dal commercio pescarese. L'iniziativa di spegnere le vetrine dei negozi del quadrilatero raccoglie centinaia di adesioni tra i titolari dei punti vendita.
Gli affari più che dimezzati rispetto a un anno fa e l'inversione dei sensi di marcia voluta dall'assessore alla Mobilità Berardino Fiorilli, rappresentano una spina nel fianco per una città come Pescara che da sempre affonda le sue radici nel comparto delle vendite.
Ieri sera i locali che si affacciano sulle principali vie dello shopping hanno scelto di abbassare le luci in segno di protesta nei confronti di una politica definita «priva di idee e programmazione» e «lontana dalle esigenze dei cittadini».
Dai portici di piazza Salotto ai negozi delle grandi griffe di via Fabrizi e via Roma, sono centinaia i commercianti che hanno calato le serrande. Senza i lampioni a illuminare i marciapiedi, c'erano solo una manciata di franchising a illuminare le strade.
Una brutta immagine per una città abituata a fare i conti con le luminarie delle vetrine fino a notte inoltrata. «Il commercio sta vivendo una congiuntura particolare», lamenta Maurizio Mataloni, titolare di Voyager, il negozio sotto i portici all'inizio di via Nicola Fabrizi. «il disinteresse della classe politica contribuisce ad acuire la crisi. I nostri amministratori hanno a cuore il progetto di rendere pedonale il centro. Ma senza creare parcheggi per dare la possibilità ai clienti di lasciare l'auto e dedicarsi allo shopping si finirà per disincentivare il passeggio».
La maggior parte dei commercianti che hanno aderito alla protesta dell'associazione Via Roma-Portici, come Arianna Cellamare di Kattura e Valentina Gerardi di Vuerre, si rammarica per essere stata «tagliata fuori» dalla politica. «C'è un degrado generale», dicono, «intorno a piazza Salotto e alle strade limitrofe».
Le critiche piovono, in particolare, sulla scelta dell'amministrazione di invertire i sensi di marcia, a partire da inizio settembre, spezzando in due via Regina Margherita e rendendo il tratto compreso tra via De Amicis e viale Muzii percorribile esclusivamente in direzione sud-nord.
Al contrario il senso unico di marcia in via Mazzini, con direzione mare-monti, è entrato in vigore ieri mattina nel primo tratto della strada compreso tra via Regina Elena e via Regina Margherita. Come fa sapere l'assessore Fiorilli, la pioggia ha invece sconsigliato l'adozione di ulteriori modifiche sulla strada, che invece saranno rinviate alla prossima settimana, in concomitanza con l'apertura dei cantieri in via Carducci e in via Firenze-via Cesare Battisti.
Qualcuno, però, non condivide i motivi della protesta e preferisce tenere accese le luci delle vetrine: «Qui c'è l'abitudine di lamentarsi per tutto», dicono i responsabili di Off, «invece i nuovi sensi unici sono positivi». «Sinceramente è una protesta che si nota poco», rimarcano due giovani a passeggio, Francesco e Chiara, «non ci sono le luci delle vetrine? Meglio, così si risparmia un po' di elettricità».
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