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19 settembre

19 Settembre 2025

Oggi, ma nel 1985, a Roma, al Quirinale, alle 12, il capo dello Stato Francesco Cossiga incontrava in visita ufficiale Amedeo duca d’Aosta, di Firenze, del 1943, quindi di 42 anni, accompagnato dal rampollo Aimone, duca delle Puglie, anche lui fiorentino di nascita, del 1967, quindi diciottenne, esponenti del ramo cadetto della ex dinastia regnante in un appuntamento che segnava, ancora una volta, il disgelo tra l’istituzione repubblicana e il tramontato mondo monarchico nel Belpaese. La chiacchierata tra i tre (nella foto, particolare, dall’archivio storico del Quirinale, nel diario del 19 settembre 1985 della presidenza Cossiga) era innegabilmente un evento di portata storica. Ed era possibile anche grazie all’abituale coraggio, caratteristica spesso mal interpretata come eccessiva spregiudicatezza politica, del presidente sardo che s’era sempre espresso, anche pubblicamente, a favore del dialogo, della conciliazione, anche tra realtà apparentemente in attrito tra loro. E soprattutto s’era pronunciato a favore dell’abrogazione dell’esilio dei Savoia. Ovvero di Vittorio Emanuele, di Napoli, del 1937, figlio dell’ultimo sovrano d’Italia Umberto II, il “re di maggio”, e dell’erede Emanuele Filiberto, di Ginevra, del 1972, principe di Piemonte. La residenza obbligatoria all’estero era iniziata l’1 gennaio 1948 con l’entrata in vigore della Costituzione repubblicana. Si trattava di un argomento alquanto insidioso in quel torno di tempo e certamente impopolare. Ma l'evento rappresentava un forte segnale d’apertura da parte del vertice statuale dopo la chiusura verso tale argomento avutasi negli anni del mandato sul colle più alto della Capitale del socialista ed ex partigiano Alessandro “Sandro” Pertini. Il divieto d’ingresso su suolo tricolore per gli eredi maschi della casata sabauda verrà meno il 23 dicembre 2002. Seguirà il giuramento di fedeltà di Vittorio Emanuele e di Emanuele Filiberto alla Repubblica italiana e al suo presidente, che in quel frangente sarà Carlo Azeglio Ciampi.