popoli, polemiche dopo i lavori nel centro storico 

«No alla fontana lapide» Il sindaco: sarà rifatta

POPOLI. L’hanno definita la fontana «che sembra un lapide», quella appena costruita, e già contestata, nel borgo storico di Popoli. Ma l’hanno definita anche la fontana “sbagliata” perché è stata...

POPOLI. L’hanno definita la fontana «che sembra un lapide», quella appena costruita, e già contestata, nel borgo storico di Popoli. Ma l’hanno definita anche la fontana “sbagliata” perché è stata realizzata sulla base di un progetto che è stato «mal interpretato» dall'impresa incaricata dei lavori, e che il sindaco Dino Santoro sta correggendo. «La fontana, peraltro con acqua potabile, sarà smontata e le spese saranno a carico della ditta che ha realizzato i lavori, e non del Comune. Poi sarà ricostruita secondo il progetto originale», chiarisce il sindaco dopo gli attacchi da parte di un cittadino, Gianni Natale, che sui social, nei giorni scorsi, ha bersagliato l’amministrazione: «Non siamo al cimitero, ma al centro di Popoli. Hanno trasformato la fontana precedente, che era già un obbrobrio, in un lavandino contornato, da una lapide e sono state messe due date assurde, 2021-2026, forse autocelebrative. Prevedono di demolirla?». Affermativa la risposta del sindaco Santoro che coglie l’occasione per spiegare ai suoi concittadini che cosa è realmente accaduto: «C’era una antica fontana in quell’area, ma vetusta, così abbiamo deciso di realizzarne una nuova». Purtroppo ciò che è venuto fuori dagli interventi di una ditta aquilana «non è esattamente ciò che ci aspettavamo. Ma per questioni di decoro, non abbiamo voluto lasciare il cantiere aperto proprio in centro». Così i teli sulla fontanina sono stati scoperti e qualcuno ha avuto da ridire sullo stato architettonico dell’opera della quale, per ora, si salvano solo le epigrafi: «L’istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo», e «Il mondo può essere salvato solo dal soffio della scuola». La progettazione iniziale costa all’amministrazione 5mila euro. Ma il sindaco annuncia che saranno «attuate delle variazioni sul progetto originale» senza svelare quali. E non è escluso che scompariranno le misteriose date e le epigrafi.