festa per il reduce di russia

Nonno Carlo, a 98 anni sfila la quercia dell’Adunata

L’AQUILA. È nato a Bolzano nel 1917, ma da tempo vive a Roma. Carlo Vicentini c’è. Nonostante i suoi 98 anni e le stampelle, è l’alpino più anziano che partecipa all’88ª Adunata nazionale. Carlo è...

L’AQUILA. È nato a Bolzano nel 1917, ma da tempo vive a Roma. Carlo Vicentini c’è. Nonostante i suoi 98 anni e le stampelle, è l’alpino più anziano che partecipa all’88ª Adunata nazionale. Carlo è uno dei “Ragazzi di Aosta ’41”: partito per la Campagna di Russia con il grado di sottotenente nei ranghi del plotone comando del battaglione Alpini Sciatori “Monte Cervino”. Catturato dai russi il 19 gennaio 1943, è rientrato in Italia nel 1946, dopo aver passato tre anni in prigionia, in diversi lager. È stato decorato con due medaglie di bronzo al valor militare. Dal 2004 al 2007 è stato presidente nazionale dell’Unirr (Unione nazionale italiana reduci di Russia). In prima fila, all’inaugurazione della cittadella delle penne nere, nel parco del Castello cinquecentesco, viene salutato dal sindaco Massimo Cialente e diventa subito un protagonista: c’è chi lo fotografa e chi vuole una foto ricordo con lui, come un divo. Ma Carlo ha il carattere schivo degli alpini: «Non sono io il più vecchio», dice sorridendo. «Ci sono anche compagni, in giro per l’Italia, che hanno compiuto i 100 anni. Certamente sono il veterano dell’adunata aquilana. Ne ho fatte talmente tante che non ricordo più il numero. Questa non volevo perdermela: abito a Roma e conosco bene L’Aquila e l’Abruzzo. Vado ogni anno alla cerimonia degli alpini a Isola del Gran Sasso. Ho visto la vostra città dopo il terremoto», aggiunge con un filo di voce, «ed è stato un grande dolore. L’ho rivista quando era ancora tutto fermo e i bei palazzi del centro storico erano tutti ingabbiati. Oggi, finalmente, è diventata un cantiere. Sono felice per voi». Grazie, nonno Carlo.

Romana Scopano

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