Nuova diffida contro Filò «Stop immediato ai lavori»

Le associazioni Wwf e Carrozzine determinate fanno ripartire la protesta Chiedono al comitato Via di fermare l’appalto e a D’Alfonso di convocare un tavolo

PESCARA. Una diffida formale al comitato di coordinamento regionale per la Valutazione di impatto ambientale (Via) per sollecitare «lo stop immediato ai lavori sulla Strada parco» e un invito, rivolto al presidente della Regione Luciano D’Alfonso, a convocare un tavolo tecnico sulla filovia.

Sono queste le due richieste avanzate ieri mattina dagli attivisti delle associazioni Wwf e Carrozzine determinate, nel corso di un incontro lungo l’ex tracciato ferroviario Pescara-Penne. La protesta arriva a pochi giorni dalla sentenza del Tar, che ha bocciato i ricorsi presentati dai cittadini contrari al passaggio del filobus sulla strada parco, ma allo stesso tempo ha evidenziato che sul piano amministrativo «la procedura appare essere ancora interlocutoria» e che «le opere tutte progettate devono completare il loro iter procedimentale che indica, come passaggio, lo screening per la Via».

In particolare, Loredana Di Paola (Wwf), si appella all'articolo 29, comma 4, del decreto legislativo numero 152, del 2006, che prevede «nel caso di opere e interventi realizzati senza la previa sottoposizione alle fasi di verifica di assoggettabilità o di valutazione» che l'autorità competente «valutata l'entità del pregiudizio ambientale arrecato e quello conseguente all’applicazione della sanzione, dispone la sospensione dei lavori e può disporre la demolizione e il ripristino dello stato dei luoghi e della situazione ambientale».

«La legge è chiara», spiega Di Paola, «la sospensione dei lavori sulla Strada parco è obbligatoria, mentre la demolizione delle opere già fatta è facoltativa. La sentenza del Tar ha fornito l’ennesima conferma di quello che denunciamo da tempo e cioè che i lavori sono iniziati e proseguiti fino ad oggi senza il titolo autorizzativo necessario. Sono quindi illegittimi e vanno ufficialmente sospesi».

Il maxiappalto della filovia da 31 milioni di euro, aggiudicato per collegare un percorso di appena 8,5 chilometri (dalla stazione centrale di Pescara ai Grandi alberghi di Montesilvano) con un mezzo «tecnologicamente innovativo e a guida vincolata», è da anni al centro di una serie di ricorsi, presentati di volta in volta alla procura della Repubblica e alla Commissione europea.

Il comitato regionale Via (Valutazione di impatto ambientale), il 23 ottobre 2012, si era espresso sulla mancanza dello screening Via del progetto, confermando le tesi del fronte del no al Filò, ma di fatto non ha mai ordinato la sospensione dei lavori, limitandosi ad una serie di prescrizioni, tra cui l’abbattimento delle barriere architettoniche lungo il percorso.

«Ad oggi», rimarca Vanessa Oppo, delle Carrozzine determinate, «non è stato presentato alcun progetto di eliminazione delle numerose barriere architettoniche, presenti sulla strada parco, che impediranno la fruizione di qualunque impianto di trasporto sarà scelto da parte della totalità delle persone con disabilità».

Oltre alla sospensione dei lavori, i cittadini chiedono al presidente della Regione Luciano D’Alfonso la convocazione di un tavolo tecnico «per confrontarci sul progetto filovia con tutte le parti in causa, compresa la Gtm e la Balfour Beatty».

«Un atto», spiegano, «che la scorsa amministrazione di centrodestra non ci ha mai concesso».

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