Nuova linea ferroviaria, va avanti l'ipotesi della variante per l'Interporto
Incontro tra sindaci, Rfi (ferrovie) e Regione. Il tratto da Brecciarola e Scafa è più fattibile rispetto ai lavori di spostamento/interramento della linea a San Giovanni Teatino e Chieti
SAN GIOVANNI TEATINO. Un'apertura verso la variante ferroviaria da Brecciarola a Scafa passando per l'Interporto di Manoppello. E perplessità sulla proposta di interramento/spostamento della linea e che hanno avanzato i comuni di San Giovanni Teatino e Chieti: costa troppo. E' questo il succo della riunione che si è svolta tra la società delle strutture ferroviarie (Rfi) e i comuni interessati dal passaggio della linea veloce Pescara-Roma realizzabile con i fondi Pnrr. Alla riunione ha fatto da "arbitro" la Regione, con il presidente Marco Marsilio, il quale al termine non si è voluto sbilanciare affermando di aver comunque aperto il confronto sulle richieste , "senza però perdere di vista la realizzazione del raddoppio della linea".
La coordinatrice del dibattito pubblico per Rfi, Iolanda Romano, ha raccolto le osservazioni ed è tornata ad illustrare ai sindaci l’importanza del raddoppio della rete ferroviaria nel tratto tra Brecciarola (contrada di Chieti), Manoppello e Scafa. L'opera pubblica strategica, attesa da oltre 30 anni, è finanziata con i fondi del Pnrr e punta a ridurre i tempi di percorrenza sulla tratta Pescara-Roma. L’iniziativa è stata promossa dalla Regione, alla presenza del presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, del sottosegretario delegato ai trasporti, Umberto D’Annuntiis e dell’assessore regionale Nicola Campitelli. Presenti anche i tecnici di Rfi, Marco Marchese e Andrea Borgia (Rup della procedura). Si va comunque verso l'apertura di un dibattito pubblico la cui procedura (articolo 6 del DPCM 76/2018) prenderà avvio entro questo mese. “L’incontro di oggi è stato utile e costruttivo – commenta Marsilio in una nota – . La presenza dell’architetto Romano è stato un atto di attenzione e i sindaci hanno avuto una prima occasione di confronto per far emergere le criticità e apportare varianti al progetto. Non è facile progettare e realizzare una ferrovia. Ci sono diverse problematiche. Tuttavia c’è la condivisione da parte di tutti e l’impegno di realizzare questa opera pubblica importante per lo sviluppo della nostra regione”.
Ieri sera, invece, nel palazzo della Regione in piazza Unione, a Pescara, i sindaci che chiedono la revisione del progetto (San Giovanni Teatino, Chieti, Manoppello, Alanno e Scafa) avevavo partecipato a un altro incontro con i comitati di cittadini e con gli esponenti della politica regionale (gli assessori Daniele D'Amario e Nicola Campitelli, il consigliere Guerino Testa e il coordinatore di Fratelli d'Italia Etelwardo Sigismondi). Le proposte emerse in quella fase (le modifiche alla linea veloce che altrimenti passerebbe nei centri abitati) sono state quindi portate all'attenzione del nuovo confronto con i responsabili di Rfi.
«Come prima cosa non dobbiamo perdere di vista l'importanza che quest'opera ha per lo sviluppo della nostra regione», ha insistito Marsilio. «Questo è un concetto che ho voluto ripetere sia in apertura sia a conclusione del tavolo. Poi è chiaro che si possono proporre delle modifiche a Rfi, quando queste servono per migliorare sia la vita dei territori che l'utilità del progetto». Quindi Marsilio è entrato nello specifico lasciando capire quali sono le vie che anche Rfi sta valutando: «Credo che l'idea di sfruttare l'interporto di Manoppello, in modo da evitare che il tracciato passi all'interno del centro urbano sia un qualcosa di assolutamente ragionevole, anche in virtù di un disegno che già c'è e va in questa direzione. Ci sono poi altre proposte che per lo meno richiedono un approfondimento, sia in termini di realizzazione sia per quel che riguarda i costi. Non so quanto possa essere fattibile interrare oltre 3 chilometri di ferrovia tra San Giovanni Teatino e Brecciarola. Ci dicono che ci sono studi tecnici che dimostrerebbero la sostenibilità di questa modifica, vedremo».
Insomma, in questo momento il governatore è chiamato a mediare tra le richieste dei centri coinvolti, il progetto presentato da Rfi (giudicato troppo impattante dai sindaci, ndc) e l'interesse collettivo che non può rinunciare all'opera «perché significherebbe sprecare un'occasione forse irripetibile per l'Abruzzo».
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