Nuova Pescara nascerà a gennaio 2023 

Seduta nella notte del consiglio regionale, il centrodestra vuole rinviare l’accorpamento con Montesilvano e Spoltore

PESCARA. Slitterà al primo gennaio 2023, salvo ulteriori proroghe, la nascita della Nuova Pescara. Ieri pomeriggio, il centrodestra ha presentato in consiglio regionale un emendamento al Milleproroghe che prevede il rinvio di un anno, rispetto alla precedente data fissata per gennaio 2022, della fusione dei tre Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore. Ma in tarda notte non era stato ancora discusso e votato.
Con lo stesso provvedimento, verranno allungati anche i tempi, da 12 a 36 mesi (da ottobre 2019 ad ottobre 2021), per la realizzazione dello statuto del futuro Comune. In questo modo, saranno posticipate alcune scadenze: tra queste, anche il termine entro cui l’assemblea costitutiva deve presentare il progetto di statuto provvisorio ai rispettivi consigli comunali.
Il rinvio dei termini, aveva spiegato domenica scorsa il capogruppo regionale della Lega Vincenzo D’Incecco, «è solo una questione tecnica, perché la pandemia non ha consentito di poter andare avanti con l’iter in questi mesi». Fortemente critico resta, invece, il consigliere regionale del Pd Antonio Blasioli. «Le modifiche più importanti, al di là del differimento della data di istituzione del nuovo Comune», ha spiegato Blasioli in serata, «riguardano la parte propedeutica e necessaria alla conclusione del percorso. Posticipando le scadenze per mettere insieme le attività delle funzioni comunali e quelle per lo statuto, viene probabilmente spenta la speranza di arrivare anche nel 2024 all’istituzione del nuovo Comune». «Portare quindi il termine principale al 2023», ha aggiunto, «sembra essere solo una manovra di copertura, una finzione, perché prorogando tutte le scadenze preventive quel termine sembra essere solo fittizio».
L’intenzione di non voler procedere alla fusione dei tre Comuni, da parte del centrodestra, verrebbe resa «ancora più evidente», a detta di Blasioli, «dall’assenza di qualsiasi contributo economico a sostegno dei tre Comuni».
I 300mila euro, stanziati in passato dalla Regione per far fronte alle spese degli enti per la nascita della Nuova Pescara, non sarebbero più disponibili. «Soldi», ha sottolineato il consigliere del Pd, «che sarebbero utilissimi per effettuare studi e garantire supporti professionali che possano coadiuvare i Comuni in questo complesso e innovativo percorso».
«Desta ancora più rammarico», ha osservato, «la modalità utilizzata per proporre queste modifiche. Oltre alla mancata condivisione, infatti, qualsiasi ipotesi di dibattito è strozzata dal fatto di voler inserire l’emendamento in un provvedimento, il cosiddetto Milleproroghe, durante la sessione di bilancio su cui la maggioranza di centrodestra ha già attivato il contingentamento dei tempi, vanificando qualsiasi ipotesi ostruzionistica, o quanto meno di effettiva opposizione».
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