Oggi sciopero dei bus, pendolari a piedi

8 Novembre 2024

I sindacati: «L’astensione durerà 24 ore, in più è prevista la riduzione al 30% delle corse garantite nelle fasce protette»

PESCARA. L’Abruzzo dei pendolari resta a piedi. È il venerdì nero del trasporto pubblico locale che oggi si ferma per 24 ore per lo sciopero nazionale che prevede anche una manifestazione a Roma, dalle 10.30, davanti al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. A proclamarlo unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna «per il rinnovo del contratto nazionale, per la carenza di risorse, per la mancanza di politiche di programmazione, per la riforma del settore e per la salute e sicurezza sul lavoro. A differenza dei precedenti scioperi - riferiscono le organizzazioni sindacali - oggi non si prevede, nel rispetto della legge 146 che regolamenta il diritto all’astensione dal lavoro e una volta sola nell’ambito della vertenza di rinnovo di un contratto nazionale, la garanzia totale del servizio nelle fasce orarie che tutelano la mobilità dei viaggiatori, ma sarà assicurato a livello locale, l’utilizzo solo del 30% del personale viaggiante, oltre che i servizi assolutamente indispensabili per la generalità degli utenti come collegamenti con porti e aeroporti nonché quelli specializzati di particolare rilevanza sociale quali trasporto dei disabili e scuola bus per materne e elementari».
Alla mobilitazione aderiscono in Abruzzo i dipendenti delle società Tua (l’azienda regionale che copre il 70% del trasporto pubblico locale), Ama, Di Fonzo, Napoleone, La Panoramica, Cerella, Satam, Baltour, Tessitore, Di Giacomo e di tutte le altre aziende di trasporto abruzzesi. Nella tabella in pagina riportiamo le fasce orarie garantite in modo ridotto dai vari vettori del Tpl.
La stessa Tua, sul proprio sito internet, avvisa che l’astensione dal lavoro «prevede la riduzione al 30% delle corse normalmente garantite, in arrivo/partenza, nelle fasce dalle 5,30 alle 8,30 e dalle 13 alle 16». E aggiunge: «La percentuale di adesione allo sciopero precedente del 9 settembre 2024 è stata del 43,05%». Un dato che oggi si rivelerà maggiore visto il livello raggiunto dalle rivendicazioni sindacali. Ma a queste si contrappongono i forti disagi per gli utenti. Quello di oggi è il decimo sciopero nazionale nel trasporto pubblico locale indetto da inizio anno dai sindacati di categoria, praticamente uno al mese. Lo ha denunciato il Codacons alla vigilia della protesta che, secondo l'associazione, «creerà disagi enormi ai cittadini. L'assenza di fasce di garanzia infatti rende lo sciopero di oggi abnorme, coinvolgendo un numero enorme di utenti che ogni giorno si spostano con i mezzi pubblici per raggiungere scuole e luoghi di lavoro - afferma il presidente Carlo Rienzi -, non contestiamo le ragioni dei lavoratori e le loro sacrosante rivendicazioni, ma le modalità di attuazione della protesta appaiono più che mai eccessive, perché incideranno direttamente sulla libertà di circolazione dei cittadini, diritto riconosciuto dalla Costituzione, di fatto limitando o impedendo gli spostamenti. Va inoltre condannato duramente il continuo ricorso allo strumento dello sciopero da parte dei sindacati del trasporto pubblico, che finisce per rendere i cittadini italiani ostaggi delle organizzazioni dei lavoratori», conclude Rienzi.