L’ex sindaco parla del programma

Pace: rilancio dei trasporti per far vincere Testa

PESCARA. La burocrazia, i trasporti, il tribunale, la comunicazione. Sono alcuni dei temi che il Nuovo centrodestra ha messo nel mirino per la propria campagna elettorale. E, in un tentativo di...

PESCARA. La burocrazia, i trasporti, il tribunale, la comunicazione. Sono alcuni dei temi che il Nuovo centrodestra ha messo nel mirino per la propria campagna elettorale. E, in un tentativo di trovare delle soluzioni in merito, ci sta provando un gruppo di esperti, una sorta di cabina di regia del partito guidata dall’ex sindaco Carlo Pace, nonché professore associato di Tecnica delle costruzioni, ora in pensione.

Dunque, un cerchio ristretto che si compone di professionisti, come l’architetto Alfredo D’Ercole, ex assessore della giunta di Luigi Albore Mascia, l’ingegner Paolo Cerasoli, il commercialista Paolo Aielli e l’avvocato Vittoria Colangelo (ora portavoce di una delle liste che appoggiano il candidato sindaco dell’Ncd Guerino Testa, «Pescara in Testa»). In più, a dare manforte al gruppo ci stanno pensando Filippo Mastrangelo, con l’associazione D.i.r.e., l’associazione S.a.l.e., la quale si definisce, sul proprio profilo Facebook, «incubatore di idee», e le associazioni di via del centro commerciale naturale. Un think tank che ha stilato dieci pagine con nove punti essenziali per un’ipotetica giunta Testa al Comune. «E non è un libro dei sogni», ha tenuto subito a precisare il coordinatore del gruppo, Pace. «Anzi, abbiamo cercato di mettere in atto una programmazione che non si impegna eccessivamente sulle spese. Il nostro scopo è stato quello di ridurre il più possibile le spese ordinarie, per aumentare le spese per investimenti».

Uno degli aspetti principali delle riforme previste, per il gruppo dell’Ncd, sarà «un’informatizzazione totale degli uffici comunali», spiega l’ex sindaco. Insomma, una sorta di Municipio 2.0. «Faremo diventare fruibile l'amministrazione a tutti i cittadini, rendendo facile e immediato l'accesso in Comune», continua Pace, puntando sulla «filiera» delle pratiche burocratiche. «Noi», prosegue, «faremo in modo che ogni trafila burocratica sia tracciabile. Ovvero, che il cittadino, in qualsiasi momento, potrà avere notizie sullo stato della procedura, ad esempio una concessione edilizia, che lo riguarda. Pertanto sarà il cittadino stesso a “bacchettare” gli uffici in caso di ritardo».

Sul piatto, poi, la cabina di regia dell’Ncd ha posto un maggiore impiego della struttura che oggi ospita il tribunale. «Il palazzo di giustizia», ha continuato Pace, «è sottoutilizzato e quindi cercheremo di rilanciarlo. Tuttavia è tutta Pescara che deve ripartire, deve diventare polo dell’Adriatico. Intanto, facendo in modo che il treno Italo non arrivi solo ad Ancona. Ho chiesto ad alcuni amici marchigiani e mi hanno detto che basterebbero solo piccoli lavori sui binari, per far transitare la nuova compagnia di trasporti anche a Pescara. Mentre per quanto riguarda la stazione San Marco, noi l’adibiremmo soprattutto al viaggio degli studenti universitari». Per il porto e l’aeroporto, poi, la rivoluzione «ennecidiana» ha messo in calendario un ritocco alle modalità di gestione. «Per il porto bisognerebbe istituire», fa sapere Pace, «una società composta da Comune, Regione, capitaneria di porto e associazioni turistiche. Un’autorità che si impegni per un ampio respiro strategico. E poi c’è il capitolo della pulizia del canale: si dovrebbe tornare a quando c’era una draga fissa che operava periodicamente. Ma ricordo che gli ambientalisti si opposero». «Anche per l’aeroporto», conclude Pace, «ci vorrebbe una società allargata, pubblico-privata».

Vito de Luca

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