Palazzi della Asl, i muri a pezzi

Facciata cadente e fili elettrici scoperti al dipartimento di Prevenzione
PESCARA. Crepe e buchi nei muri, pezzi di marmo che si staccano, fili della corrente elettrica scoperti. Succede nei palazzi della Asl di Pescara: i due blocchi del dipartimento di Prevenzione, con la vernice consumata, mostrano i segni del tempo e della manutenzione che non c'è. Dopo il palazzo ex Ivap con i pilastri danneggiati e i muri pericolanti solcati dall'umidità (il conto per i lavori da fare è di quasi due milioni di euro), si allunga la lista degli altri edifici che cadono a pezzi.
La strada di accesso al dipartimento di Prevenzione è segnata dalle buche tanto che gli infermieri con i carrelli sono costretti a fare lo slalom; all'ingresso pezzi di mattoni sono accatastati vicino a un cassonetto dei rifiuti; dentro, l'intonaco si stacca. Davanti all'ingresso del dipartimento di Prevenzione, un tappeto di mozziconi di sigaretta: piovono anche dalle finestre degli uffici tanto che il direttore sanitario della Asl Fernando Guarino è stato costretto a scrivere una nota e ad attaccarla alla bacheca. «Si raccomanda», così scrive Guarino a medici e funzionari, «la massima attenzione nonché il concreto coinvolgimento e una sistematica sorveglianza da parte dei propri collaboratori, non solo sulla segnaletica, ma soprattutto sul divieto assoluto di fumare nell'ambito delle strutture aziendali».
La nota di Guarino è stata scritta dopo un controllo dei carabinieri del Nas, diretti dal comandante Marcello Sciarappa: «A seguito di sopralluoghi dei carabinieri del Nas relativamente alla presenza ed evidenza della segnaletica antifumo, si richiede», dice Guarino, «di voler procedere, con urgenza e meticolosità, alla verifica della presenza della segnaletica antifumo; della rispondenza della stessa ai requisiti di legge; della necessaria diffusione e facilità di visione; della presenza sui cartelli del nominativo del referente destinato al controllo; della difficile rimovibilità (con immediata sostituzione in caso di asportazione e/o danneggiamento)». Ma nonostante la nota affissa in bacheca, nel palazzo si continua a fumare: nella tromba dell'ascensore, ecco un altro tappeto di mozziconi.
Nell'atrio, poggiata a terra, c'è anche una busta di carta con un appunto bianco attaccato: «Rifiuti speciali», c'è scritto in rosso.
Così, i palazzi che circondano la sede della direzione generale fanno i conti con il degrado: sul muro in mattoni del primo blocco del dipartimento di Prevenzione, c'è un buco e intorno alle inferriate delle finestre corrono crepe orizzontali. Il secondo blocco del dipartimento di Prevenzione, nella parte retrostante che dà sul parcheggio, sta peggio: un quadro elettrico è corroso dalla ruggine; nel muro rotto si riparano i piccioni; fili della corrente scoperti. Accanto al parcheggio c'è anche una mini-discarica abusiva con calcinacci, una poltrona e una carrozzella.
Ma c'è anche un altro simbolo dell'abbandono: una fontana vuota accanto alla direzione generale. «Acqua non potabile», recita un cartello. Del resto, se l'acqua non c'è, non si può neanche bere.
La strada di accesso al dipartimento di Prevenzione è segnata dalle buche tanto che gli infermieri con i carrelli sono costretti a fare lo slalom; all'ingresso pezzi di mattoni sono accatastati vicino a un cassonetto dei rifiuti; dentro, l'intonaco si stacca. Davanti all'ingresso del dipartimento di Prevenzione, un tappeto di mozziconi di sigaretta: piovono anche dalle finestre degli uffici tanto che il direttore sanitario della Asl Fernando Guarino è stato costretto a scrivere una nota e ad attaccarla alla bacheca. «Si raccomanda», così scrive Guarino a medici e funzionari, «la massima attenzione nonché il concreto coinvolgimento e una sistematica sorveglianza da parte dei propri collaboratori, non solo sulla segnaletica, ma soprattutto sul divieto assoluto di fumare nell'ambito delle strutture aziendali».
La nota di Guarino è stata scritta dopo un controllo dei carabinieri del Nas, diretti dal comandante Marcello Sciarappa: «A seguito di sopralluoghi dei carabinieri del Nas relativamente alla presenza ed evidenza della segnaletica antifumo, si richiede», dice Guarino, «di voler procedere, con urgenza e meticolosità, alla verifica della presenza della segnaletica antifumo; della rispondenza della stessa ai requisiti di legge; della necessaria diffusione e facilità di visione; della presenza sui cartelli del nominativo del referente destinato al controllo; della difficile rimovibilità (con immediata sostituzione in caso di asportazione e/o danneggiamento)». Ma nonostante la nota affissa in bacheca, nel palazzo si continua a fumare: nella tromba dell'ascensore, ecco un altro tappeto di mozziconi.
Nell'atrio, poggiata a terra, c'è anche una busta di carta con un appunto bianco attaccato: «Rifiuti speciali», c'è scritto in rosso.
Così, i palazzi che circondano la sede della direzione generale fanno i conti con il degrado: sul muro in mattoni del primo blocco del dipartimento di Prevenzione, c'è un buco e intorno alle inferriate delle finestre corrono crepe orizzontali. Il secondo blocco del dipartimento di Prevenzione, nella parte retrostante che dà sul parcheggio, sta peggio: un quadro elettrico è corroso dalla ruggine; nel muro rotto si riparano i piccioni; fili della corrente scoperti. Accanto al parcheggio c'è anche una mini-discarica abusiva con calcinacci, una poltrona e una carrozzella.
Ma c'è anche un altro simbolo dell'abbandono: una fontana vuota accanto alla direzione generale. «Acqua non potabile», recita un cartello. Del resto, se l'acqua non c'è, non si può neanche bere.
© RIPRODUZIONE RISERVATA