Palazzi della Asl, i muri a pezzi

1 Settembre 2011

Facciata cadente e fili elettrici scoperti al dipartimento di Prevenzione

PESCARA. Crepe e buchi nei muri, pezzi di marmo che si staccano, fili della corrente elettrica scoperti. Succede nei palazzi della Asl di Pescara: i due blocchi del dipartimento di Prevenzione, con la vernice consumata, mostrano i segni del tempo e della manutenzione che non c'è. Dopo il palazzo ex Ivap con i pilastri danneggiati e i muri pericolanti solcati dall'umidità (il conto per i lavori da fare è di quasi due milioni di euro), si allunga la lista degli altri edifici che cadono a pezzi.

La strada di accesso al dipartimento di Prevenzione è segnata dalle buche tanto che gli infermieri con i carrelli sono costretti a fare lo slalom; all'ingresso pezzi di mattoni sono accatastati vicino a un cassonetto dei rifiuti; dentro, l'intonaco si stacca. Davanti all'ingresso del dipartimento di Prevenzione, un tappeto di mozziconi di sigaretta: piovono anche dalle finestre degli uffici tanto che il direttore sanitario della Asl Fernando Guarino è stato costretto a scrivere una nota e ad attaccarla alla bacheca. «Si raccomanda», così scrive Guarino a medici e funzionari, «la massima attenzione nonché il concreto coinvolgimento e una sistematica sorveglianza da parte dei propri collaboratori, non solo sulla segnaletica, ma soprattutto sul divieto assoluto di fumare nell'ambito delle strutture aziendali».

La nota di Guarino è stata scritta dopo un controllo dei carabinieri del Nas, diretti dal comandante Marcello Sciarappa: «A seguito di sopralluoghi dei carabinieri del Nas relativamente alla presenza ed evidenza della segnaletica antifumo, si richiede», dice Guarino, «di voler procedere, con urgenza e meticolosità, alla verifica della presenza della segnaletica antifumo; della rispondenza della stessa ai requisiti di legge; della necessaria diffusione e facilità di visione; della presenza sui cartelli del nominativo del referente destinato al controllo; della difficile rimovibilità (con immediata sostituzione in caso di asportazione e/o danneggiamento)». Ma nonostante la nota affissa in bacheca, nel palazzo si continua a fumare: nella tromba dell'ascensore, ecco un altro tappeto di mozziconi.

Nell'atrio, poggiata a terra, c'è anche una busta di carta con un appunto bianco attaccato: «Rifiuti speciali», c'è scritto in rosso.

Così, i palazzi che circondano la sede della direzione generale fanno i conti con il degrado: sul muro in mattoni del primo blocco del dipartimento di Prevenzione, c'è un buco e intorno alle inferriate delle finestre corrono crepe orizzontali. Il secondo blocco del dipartimento di Prevenzione, nella parte retrostante che dà sul parcheggio, sta peggio: un quadro elettrico è corroso dalla ruggine; nel muro rotto si riparano i piccioni; fili della corrente scoperti. Accanto al parcheggio c'è anche una mini-discarica abusiva con calcinacci, una poltrona e una carrozzella.

Ma c'è anche un altro simbolo dell'abbandono: una fontana vuota accanto alla direzione generale. «Acqua non potabile», recita un cartello. Del resto, se l'acqua non c'è, non si può neanche bere.

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