Palazzo d’oro della Asl «Processate l’ex manager»

La procura chiede il giudizio per D’Amario e altri tre per l’affare da 3 milioni Gli inquirenti: il prezzo d’acquisto è stato sovrastimato di 740mila euro

PESCARA. Quattro richieste di rinvio a giudizio per il palazzo d’oro di via Rigopiano, comprato nel 2012 da un imprenditore a 900 mila euro e rivenduto due anni dopo alla Asl al triplo del prezzo. Con quel palazzo acquistato dalla Asl nonostante i veti della politica per trasformarlo in uffici ma ancora in disuso, la procura impacchetta le accuse a carico dell’ex direttore generale della Asl Claudio D’Amario, 56 anni, di Francavilla, attualmente subcommissario alla Sanità in Campania, l’imprenditore Ermanio Cetrullo, 65 anni, di Pescara, il dirigente dell’ufficio Gestione del patrimonio della Asl Vincenzo Lo Mele, 53 anni, di Montesilvano, e il responsabile unico del procedimento Luigi Lauriola, 55 anni, di Francavilla. Rispetto all’avviso di conclusione delle indagini preliminari, scompaiono le contestazioni a carico di Francesca Rancitelli, capo dell’ufficio legale della Asl e componente della commissione di gara che ha dato il via libera all’operazione immobiliare: dopo un interrogatorio in cui la Rancitelli ha fornito la propria versione, la pm Anna Rita Mantini ne ha chiesto l’archiviazione. Per gli altri 4, restano in piedi le accuse iniziali: truffa e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Ora, per D’Amario e gli altri si aprirà la fase dell’udienza preliminare. Gli indagati avrebbero voluto chiudere il caso in anticipo senza arrivare in aula: l’ex manager, assistito dall’avvocato Dante Angiolelli, ha presentato una memoria difensiva con l’obiettivo di «abbattere il teorema dell’accusa» e incassare l’archiviazione. Anche gli altri indagati si sono difesi ma, per la procura, l’operazione immobiliare contestata conserva ancora punti oscuri e dovrà essere chiarita a processo.

Secondo l’inchiesta, affidata agli agenti della squadra mobile di Pescara, guidata dal capo Pierfrancesco Muriana, il palazzo che cade a pezzi sarebbe stato «sovrastimato» di «almeno 740 mila euro» rispetto al valore di mercato. Assicurando così «un ingiusto vantaggio patrimoniale» a Cetrullo. Un’accusa che gli indagati hanno sempre rigettato. Ma l’indagine ruota intorno proprio a quell’edificio venduto alla Asl da Cetrullo, titolare della società Pmc e nipote del parlamentare del Psdi Aldo Cetrullo. Cetrullo è anche il padre di una candidata alle ultime elezioni comunali pescaresi con una lista di appoggio al sindaco Pd Marco Alessandrini (Pescara Insieme Bene Comune), raccogliendo 176 preferenze (seconda non eletta della lista). Nel 2012, l’imprenditore ha pagato l’immobile 900 mila euro, rilevandolo da un fondo di investimento, e nel 2014, dopo due bandi, l’ha ceduto alla Asl per 2,8 milioni dicendo sì anche a uno sconto di 500 mila euro sul valore stimato dall’Agenzia delle Entrate. Un’operazione vantaggiosa per la Asl?, è la domanda di fondo dell’inchiesta. Anche perché, negli atti giudiziari, è rimbalzata una delibera della Asl in cui si dice che ristrutturare l’edificio costerà altri 4 milioni.

Nelle carte dell’inchiesta si fa riferimento a due perizie contrastanti: quella del 2012 – quando Cetrullo ha comprato l’immobile –, fatta da un architetto e certificata dal tribunale di Pescara, che valuta il palazzo solo 900 mila euro e cioè 225 al metro quadrato perché è «in abbandono e palese stato di fatiscenza»; quella del 2014, dell’Agenzia delle Entrate, dice che lo stesso immobile vale più di tre milioni in base a un «probabile valore di mercato». Una perizia, quest’ultima, che per l’accusa sarebbe stata recepita «pedissequamente» dalla Asl.

Un’operazione, dicono gli inquirenti, che la Asl avrebbe voluto concludere a tutti i costi tanto che l’acquisto viene definito «predeterminato». E cioè deciso ancora prima dei due bandi per la ricerca dell’immobile da destinare «ad attività amministrative, tecniche e di staff»: il primo bando risale a l 15 maggio 2014 ma, già dal precedente 6 maggio, la Asl ha fatto valutare il palazzo.

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