Palazzo pericolante, sì ai periti

Il tribunale nomina due esperti per un esame dell’edificio di viale D’Annunzio

PESCARA. Saranno un ingegnere e un geologo a stabilire se il palazzo pericolante di viale D’Annuzio 259-261 sia stato effettivamente danneggiato dal terremoto del 6 aprile 2009. Lo ha deciso il tribunale, che ha così accolto la richiesta avanzata dai proprietari.

Proprietari che hanno già raccolto la somma necessaria per procedere alla demolizione dell’edificio, sgomberato da circa due anni, ma per dare il via ai lavori attendono l’accertamento tecnico preventivo dei periti. Se il parere degli esperti dovesse essere favorevole, i proprietari potrebbero ottenere un rimborso delle spese, pari a circa la metà della somma preventivata.

Il giudice Sergio Casarella non ha ritenuto legittimo il diniego dell’Ufficio territoriale per la ricostruzione alla domanda presentata dai proprietari, sulla base di una norma che esclude dal beneficio «o gli immobili totalmente abusivi, o le parti totalmente abusive di quelli che tali non sono», ha scritto il giudice. Da qui la decisione di designare come Ctu l’ingegnere Elio Casciato, di Montesilvano e il geologo Antonio Costantini, di Pescara. L’incarico gli verrà affidato ufficialmente il prossimo 14 settembre.

«L’accertamento tecnico preventivo», ha spiegato il presidente del consiglio comunale Antonio Blasioli, che segue da anni la vicenda del condominio di viale D’Annunzio, «è una misura cautelare volta ad accertare le cause dell’inclinazione dell’edificio e se siano effettivamente imputabili al terremoto del 2009. All’ennesimo rifiuto dell’Ufficio tecnico per la ricostruzione (Utr) di Bussi di entrare nel merito, dopo la segnalazione del consiglio comunale, il condominio ha richiesto questo accertamento tecnico preventivo citando Comune e Utr». «Il 29 giugno scorso», ha ricordato Blasioli, «ad oltre 15 mesi di distanza, l’Utr si esprimeva facendo presente l’impossibilità di procedere all’istruttoria, in pendenza del provvedimento con cui l’ingegnere D’Aurelio, all’epoca direttore dell’area tecnica del Comune, si era espresso negativamente sulla possibilità di presentare richiesta all’Utr, non essendo stato accertato che dal sisma dipendessero i danni al condominio». ©RIPRODUZIONE RISERVATA