Parco nord, scontro sul prezzo da pagare

Accordo in aula sull'acquisizione dell'area, ma la richiesta dei proprietari è troppo alta

PESCARA. Il sogno di realizzare un enorme parco nell'area di 5 ettari e mezzo sulla riviera nord, di proprietà di tre costruttori, Catani, Chiavaroli e D'Andrea, rischia di bloccarsi sul prezzo. Venerdì scorso, maggioranza e opposizione hanno raggiunto su questo investimento un accordo, che consentirà oggi di varare il Piano triennale delle opere pubbliche e, nei prossimi giorni, il bilancio. Ma l'operazione per acquisire il terreno, dove dovrebbe nascere il cosiddetto Parco nord, appare tutt'altro che facile. I proprietari chiedono cifre da capogiro al Comune.

I tre imprenditori, durante l'ultima trattativa condotta nel 2009 dalla precedente amministrazione, avevano valutato la loro area 7,7 milioni di euro, cioè 140 euro al metro quadrato, il prezzo di un terreno edificabile, esattamente il doppio della cifra indicata dal professor Carbonara, l'esperto di espropri che ha effettuato una perizia per conto dell'ente sull'immobile, vincolato dal prg a verde. Il negoziato di allora era naufragato proprio su questi dati. Domenico Catani, Enio Chiavaroli e un rappresentante del gruppo D'Andrea si erano presentati al tavolo proponendo la cessione di metà del loro terreno al Comune per realizzare il parco, in cambio del permesso per costruire sul resto dell'area con un indice di edificabilità pari a un metro cubo su metro quadrato. La controfferta della precedente amministrazione, guidata dall'ex vice sindaco Camillo D'Angelo, prevedeva due soluzioni: la cessione di 4 ettari e mezzo per il Parco nord, in cambio della licenza per costruire due grattacieli di 14 piani, oppure due palazzi dietro la sede della Forestale.

Ora, ripartirà la trattativa con i tre costruttori. Oggi, il consiglio inserirà nel Piano triennale 3,9 milioni (1,3 milioni all'anno per tre anni) per l'acquisizione dell'area. L'assessore all'urbanistica Marcello Antonelli avrà un anno di tempo per raggiungere un accordo con i proprietari, dopodiché si procederà con l'esproprio. «Non so se riuscirò a trovare un'intesa in così poco tempo», ha osservato Antonelli, «ma è positivo il fatto che si mettono finalmente dei punti fermi sull'acquisizione dell'area».

Si registrano, tuttavia, delle divergenze su ciò che dovrà essere realizzato su quel terreno. L'amministrazione propone, oltre al parco, anche un parcheggio pubblico. D'Angelo (Pd) chiede di lasciare tutta l'area per il parco e di realizzare un parcheggio multipiano sulla vicina area ceduta da Caldora. Antonelli è contrario.

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