Parenti dei politici nei concorsi, il dirigente: «Procedure regolari»

24 Dicembre 2025

Il caso a Pescara dopo lo scontro in Consiglio comunale. Il responsabile del personale: «Nelle prove si usano codici al posto di nomi, a tutela dell’imparzialità»

PESCARA. «Sui concorsi pubblici del Comune di Pescara è necessario fare chiarezza in modo netto e definitivo. Alle dodici procedure concorsuali bandite dall’Ente hanno partecipato migliaia di candidati e non è pervenuto alcun ricorso né alcuna segnalazione da parte dei partecipanti». Dopo le polemiche e gli scontri in Consiglio sul piano assunzioni del Comune, e in particolare sui nomi di ex politici o di parenti dei politici risultati tra gli idonei, interviene Paolo Santucci, dirigente comunale al Personale.

E spiega: «Tutte le procedure si sono svolte in piena regolarità, nel rigoroso rispetto delle norme e dei principi di imparzialità e trasparenza. Proprio per rafforzare ulteriormente questi principi, l’Amministrazione ha scelto di avvalersi di una società esterna, affidandole la gestione totale di tutta l’organizzazione e gestione dei concorsi, così da garantire un livello di controllo e trasparenza ancora più elevato, al di sopra di ogni possibile dubbio o strumentalizzazione. È inoltre un dato oggettivo, evidente e incontestabile che i candidati già in servizio presso questa o altre Pubbliche Amministrazioni possano risultare più pronti, grazie all’esperienza maturata sul campo. Non a caso, nelle graduatorie figurano numerosi dipendenti provenienti da altre amministrazioni pubbliche, a dimostrazione della piena apertura e correttezza delle procedure».

Quanto ai nomi dei candidati: «Durante lo svolgimento delle prove, i nomi dei candidati non sono mai resi noti: ogni partecipante è identificato esclusivamente tramite codici, a tutela dell’anonimato e dell’imparzialità della selezione. Tutti i cittadini in possesso dei requisiti sono legittimati e liberi di partecipare ai concorsi pubblici. Per questo», conclude il dirigente, «condanniamo ogni forma di allusione, sospetto o illazione, che non trova alcun riscontro nei fatti e che rischia solo di minare ingiustamente la credibilità delle istituzioni e di chi ha partecipato correttamente alle selezioni».

Gli fa eco l’assessore al Personale e alle Finanze Eugenio Seccia che nel parlare di «insinuazioni sganciate dai fatti», replica alle accuse pubbliche da parte dei consiglieri civici Domenico Pettinari e Massimiliano Di Pillo: «Stiamo assistendo, dentro e fuori dall’aula consiliare, a un attacco mirato all’attività delle commissioni concorsuali finalizzato solo ad attaccare e denigrare la politica: una manovra deprecabile che mi sento in dovere di fermare». E quindi: «Voglio ricordare che esistono dei percorsi garantiti, nelle procedure tecniche di selezione, e chi utilizza certe argomentazioni per attaccare il centrodestra e il centrosinistra danneggia non solamente l'Amministrazione ma tutti coloro che vengono pretestuosamente tirati in ballo: persone vere (con le proprie famiglie), ognuna con una storia fatta di studi, sacrifici e percorsi di formazioni».

Azioni che, ribadisce Seccia, vanno «a scapito di tutti coloro che hanno partecipato e di chi ha lavorato per portare a termine i concorsi screditando la serietà dei dirigenti dell’Amministrazione che svolgono ogni giorno il proprio lavoro».