Parenti nei concorsi del Comune di Pescara, Pettinari lancia la proposta: «Pubblichiamo i nomi»

29 Dicembre 2025

Il consigliere comunale dopo le polemiche: «Codice etico e regole rigide». L’accusa di Seccia: «Sciacallaggio utile solo ad avere visibilità, screditano la serietà dei dirigenti»

PESCARA. Il clima politico a palazzo di città si surriscalda e dai concorsi comunali si passa allo scontro frontale in aula consiliare. Accuse, parole pesanti e richieste di chiarimenti pubblici segnano una giornata che lascia il segno nel dibattito cittadino. A riaccendere la miccia è la proposta di un ordine del giorno presentata dal capogruppo civico Domenico Pettinari, che punta a introdurre un codice etico per gli amministratori comunali. «Propongo che sindaco e giunta predispongano un codice etico vincolante», afferma Pettinari.

Un codice che imporrebbe regole rigide sui rapporti di parentela. «Ogni consigliere in carica dovrebbe impegnarsi a non far partecipare i propri parenti di primo grado ai concorsi pubblici del Comune di Pescara finché esercita funzioni amministrative», spiega. La proposta prevede anche sanzioni sul piano della trasparenza. «Devono essere pubblicati i nominativi degli amministratori che rifiutano di aderire al codice etico», aggiunge, «così come quelli che, rifiutandosi, consentono ai propri parenti di partecipare e risultare idonei a un concorso». Per il consigliere civico si tratta di una battaglia identitaria che insieme al consigliere Massimiliano Di Pillo ha più volte discusso in aula, srotolando anche uno striscione di protesta.

«È una battaglia di trasparenza e di civiltà, necessaria e salutare per la politica», rivendica Pettinari. «La porteremo avanti senza tentennamenti e senza cedere a provocazioni». Ma lo scontro esplode dopo le ultime dichiarazioni dell’assessore al personale Eugenio Seccia che ha parlato di «sciacallaggio utile solo ad avere visibilità, a scapito di tutti coloro che hanno partecipato e di chi ha lavorato per portare a termine i concorsi, screditando la serietà dei dirigenti dell’amministrazione che svolgono ogni giorno il proprio lavoro».

Parole che il capogruppo civico Pettinari definisce «gravissime e offensive»: «Pretendo di sapere a chi si riferisce l’assessore quando parla di sciacallaggio». Poi affonda: «Chi sarebbe lo sciacallo? Forse chi propone un codice etico per garantire trasparenza e buona amministrazione?». Pettinari chiede che l’assessore al personale Seccia faccia nomi e cognomi. «Se non lo farà, lo chiederemo pubblicamente in consiglio», avverte il consigliere. La chiusura è un avvertimento netto. «Non accetteremo che la nostra visione politica venga infangata. Siamo pronti a tutelare la nostra dignità e la nostra funzione anche nelle sedi giudiziarie competenti».

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