Partono i lavori al cimitero

Popoli, cambia la durata delle concessioni: da 99 a 50 anni
POPOLI. Al via il progetto per la riqualificazione del cimitero. Si partirà con un censimento delle concessioni in corso, tombe abbandonate e siti il cui termine è scaduto. «Il fine è quello di recuperare spazi utili per nuove tombe e non invadere altri territori per l’allargamento del cimitero», afferma l’assessore ai Lavori pubblici Dino Santoro. «Questa operazione è supportata dalla nuova legislazione che abbassa da 99 a 50 anni la durata della concessione, pertanto si prevede di recuperare moltissimi posti da poter riassegnare». Sarà l’occasione per imporre una nuova rotta alla gestione del cimitero che ha bisogno di essere ristrutturato e sistemato in larga parte.
«L’amministrazione», evidenzia Santoro, «ha programmato un impegno di fondi per affrontare questa operazione che prevederà anche il riutilizzo delle entrate delle nuove concessioni esclusivamente per i lavori migliorativi del cimitero. Si dovrà uniformare l’alimentazione elettrica in tutto lo spazio cimiteriale, sistemare l’impianto delle lampade votive, mettere in sicurezza i tanti cipressi pericolosi che mostrano segni di instabilità ai fini di garantire la pubblica incolumità o quelli che con la penetrazione delle radici creano problemi alle fosse vicine. L’intervento dovrà prevedere anche», precisa l’assessore, «la riqualificazione degli ultimi due loculari che necessitano di un’opera di impermeabilizzazione e di rivestimento con marmi, in modo da renderli più decoroso come in realtà meritano, la sistemazione dell’ingresso della parte nuova che, con l’ultimazione dei lavori per i nuovi loculari, non dovrebbe più essere soggetta al passaggio delle macchine operatrici». E questi lavori non sono certo esaustivi: riguardano solo una prima, più urgente parte del piano stilato in progetto. «Il nostro impegno ora sta nel poter disporre delle necessarie risorse economiche. Il ricorrere a mutui potrebbe essere la soluzione più sbrigativa», osserva l’assessore, «se non si dovesse tener conto del patto di stabilità e se ciò non comportasse solo il rinvio della problematica. Un’amministrazione che funziona in un periodo di tagli continui, deve saper programmare gli investimenti in funzione di un risultato di lunga durata, ed è ciò che stiamo facendo a Popoli anche con questo lavoro».
Walter Teti
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