Pedaggio, sconti ai pendolari

Testa parla col ministro Matteoli. Il consiglio: no al pagamento

PESCARA. «Il governo ha allo studio due ipotesi per l'Asse attrezzato: esentare i residenti dal pagamento, o introdurre delle agevolazione per i pendolari». Lo ha rivelato ieri mattina il ministro delle Infrastrutture Matteoli, durante un colloquio telefonico con il presidente della Provincia Testa e il consigliere regionale Sospiri. Ne ha parlato Guerino Testa durante la seduta straordinaria del consiglio comunale dedicata al contestatissimo pedaggio sull'Asse attrezzato che ora dovrebbe essere ripristinato, a partire dal prossimo primo maggio, dopo la sospensione decisa dal Tar a luglio. Il tribunale amministrativo si pronuncerà nel merito domani.

ORDINE DEL GIORNO Intanto, il consiglio comunale si è espresso contro questa gabella, approvando all'unanimità un ordine del giorno, messo a punto dal centrosinistra insieme al centrodestra, in cui si invita la giunta ad attivarsi con la Provincia per far declassare l'Asse attrezzato da raccordo autostradale a superstrada, in modo da escluderlo dall'elenco delle tratte a pagamento. Il no al pedaggio è arrivato anche dai sindaci di alcuni Comuni invitati alla seduta: Franco Ranghelli (Spoltore), Verino Caldarelli (San Giovanni Teatino), Antonio Di Marco (Abbateggio) e Dino Marangoni (Scafa). Presenti in aula anche due parlamentari del Pd, il senatore Giovanni Legnini e la deputata Vittoria D'Incecco. Polemici i consiglieri del centrosinistra per l'assenza di esponenti parlamentari del centrodestra. «Mi chiedo», ha osservato Maurizio Acerbo (Rifondazione), «cosa stiano facendo e cosa abbiano fatto oggi i parlamentari del Pdl Pastore, Piccone e Di Stefano».

IPOTESI DEL GOVERNO La soluzione allo studio del governo non sarebbe quella di cancellare l'Asse attrezzato dalle tratte a pagamento, ma quella di prevede particolari agevolazioni per le categorie che utilizzano spesso il raccordo. Secondo quanto ha detto Testa, il ministro Altero Matteoli starebbe pensando a due possibilità: esentare dal pedaggio i residenti di tutti i Comuni collegati con l'Asse, oppure introdurre tariffe agevolate per coloro che utilizzano frequentemente il raccordo. Il presidente della Provincia ha tuttavia lanciato un appello affinché venga promossa un'azione corale, da parte dei rappresentanti delle istituzioni abruzzesi, per contrastare il pedaggio. «La Provincia di Pescara», ha fatto notare, «è stato l'unico ente a presentare ricorso al Tar contro il pagamento».

«NO AL PEDAGGIO» La scorsa settimana, il consiglio provinciale si era pronunciato all'unanimità contro il pedaggio. Ieri mattina, ha fatto lo stesso il consiglio comunale, dopo un lungo dibattito in aula. Il senatore Legnini ha proposto di percorrere la strada di una modifica alla legge, tramite un emendamento al decreto Milleproroghe, per togliere l'Asse attrezzato dall'elenco delle tratte a pagamento. Il capogruppo del Pd Moreno Di Pietrantonio ha affermato che il pedaggio «è una tassa che può arrivare a costare 50 euro al mese a persona». «Colpirà l'economia della città», ha detto, «meta di decine di migliaia di persone che quotidianamente raggiungono Pescara per studio, lavoro, svago o shopping». «E' un atto folle», ha commentato il capogruppo Idv Adelchi Sulpizio, «farà anche aumentare il traffico e lo smog sulla Tiburtina». Secondo il presidente della commissione finanze Renato Ranieri, Pdl, «l'Anas non è nelle condizioni di chiedere il pedaggio, perché gestisce l'Asse in forza di un rapporto concessorio provvisorio. Il proprietario è il Consorzio industriale, cui spetta l'eventuale decisione del pedaggio». «La convergenza tra le forze politiche di diverso schieramento», ha spiegato il direttore Cna Graziano Di Costanzo, «è la sola condizione per ottenere la cancellazione di un nuovo balzello».

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