Penne si prepara al rito della processione

25 Marzo 2023

Il coro, la banda, l’esposizione del Cristo morto: il programma di uno degli eventi più antichi d’Abruzzo

PENNE. I tre simulacri portati in spalla per le vie del centro storico, il suono dei tamburi, la suggestiva luce delle lanterne e il passo deciso degli incappucciati. Torna anche quest’anno la storica processione del Venerdì Santo pennese. Organizzata dal comitato processione del Venerdì Santo presieduto da Antonio Mergiotti, la processione è una delle più antiche d’Abruzzo e anche quest’anno si snoderà per le vie del centro storico accompagnata da tantissimi turisti e fedeli. Il programma religioso prenderà il via giovedì prossimo, alle ore 18, nella chiesa della Santissima Annunziata, con l'esposizione dei simulacri della Passione e della rappresentazione del Santo Sepolcro. Alle 21, poi, il coro cittadino, diretto dal Maestro Vincenzo Pavone, eseguirà il Miserere di Monti e Selecchi. Il Venerdì Santo, invece, i rituali prenderanno via dalle 4 del mattino con il corteo degli incappucciati e il suono del tamburo scordato per le vie del centro storico. Alle 8 sarà la volta dello storico e premiato Gran concerto bandistico Città di Conversano, che suonerà per le vie della città.
Il programma proseguirà alle 13, nella chiesa dell'Annunziata, con la rievocazione dell’agonia del Signore con preghiere e riflessioni sulle ultime sette parole di Gesù in Croce. Alle 15, sempre all'Annunziata, ci sarà la solenne ostensione del manto e l’esposizione del Cristo Morto. Alle 16,30 tornerà a suonare per le vie del centro il Gran concerto bandistico Città di Conversano e poi, alle 19.30, via alla solenne processione del Venerdì Santo pennese.
La liturgia del Venerdì Santo pennese affonda le sue radici nel Quattrocento, quando fu istituita nel 1570 dal padre cappuccino Girolamo da Montefiore. Il documento più antico che fa riferimento alla settimana santa di Penne è il Codice Catena, strumento giuridico del XV secolo. L’importanza e l’originalità della processione di Penne è data dai simulacri che la compongono, dal gruppo ligneo della Passione e dalla coperta funebre, il cosiddetto “Copertone”, sulla quale è adagiata la statua del Cristo morto, ricca di ricami in oro e argento e di fili di seta variopinti applicati a una base di velluto nero. La statua della Vergine addolorata, ultimo simulacro che compone la processione, è una conocchia del XVIII secolo e la memoria popolare ricorda che, nell’800, era scortata da donne e bambine vestite di nero, “le addoloratine”.