Pescara 2012, spese nascoste da Comune e Provincia

Secretati i verbali delle riunioni sul titolo di Città europea dello sport, negato l'accesso alle fatture

PESCARA. Il comitato organizzatore del titolo Pescara Città europea dello sport 2012 ha secretato gli atti e le fatture delle spese. La conferma arriva dai verbali di due riunioni che si sono svolte a maggio e a ottobre 2011, in cui erano presenti rappresentanti del Comune, della Provincia, della Camera di commercio e del Coni. In quegli incontri sono state respinte le richieste di accesso agli atti avanzate più volte dal capogruppo Idv Adelchi Sulpizio. Lo ha rivelato l’assessore allo sport Nicola Ricotta che è anche vice presidente del comitato.

«Il segretario generale della Camera di commercio Massimo Taschini, di fronte alle richieste del capogruppo», sarebbe scritto in uno dei verbali, a detta dell’assessore, «ha dichiarato che l’ente camerale solitamente mette a disposizione dei richiedenti tutto quanto richiesto perché ne prendano visione, ad eccezione di ciò che è coperto dalla privacy, cioè anche le singole fatture emesse dai privati. In merito alla richiesta di Sulpizio, asserisce che non è possibile trasmettergli i verbali del comitato, in quanto ciò è vietato dal decreto legge 35, del 2005».

Sarebbe stato proprio Ricotta a proporre all’intero comitato di svelare le carte, ma avrebbe ricevuto parere contrario dalla Camera di commercio. Insomma, il Comune scarica le colpe sull’ente camerale, proprio adesso che la situazione si è fatta incandescente. La settimana scorsa sono stati presentati due esposti alla procura, da parte dell’Idv e di Fli, perché tutte le richieste avanzate per visionare le fatture sono state respinte. Il centrosinistra, per questo, ha richiesto una commissione speciale d’indagine. Appare impossibile, al momento, sapere dove sono finiti i soldi pubblici versati fino ad oggi al comitato, a titolo di contributi, dal Comune (110.000 euro), Provincia (10.000), Camera di commercio (30.000) e Coni (77.000 sottoforma di servizi). Un buco nero di 227mila euro.

L’unico documento reso noto dal comitato è un rendiconto contabile di una sola pagina, dove sono elencate entrate e spese generali nel 2010. Ma le fatture non sono state tirate fuori. Resta un mistero quanto è costata in tutto la visita di tre giorni a Pescara, nel novembre del 2010, della commissione Aces, che aveva il compito di verificare lo stato degli impianti sportivi prima di assegnare il titolo di Città europea dello sport. Stesso discorso per la cena in gran gala, organizzata nella sala consiliare, con tanto di spettacolo della ginnasta Fabrizia D’Ottavio, e per i viaggi istituzionali che alcuni componenti del comitato promotore — di cui fanno parte il sindaco Luigi Albore Mascia, come presidente, l’assessore Nicola Ricotta, i presidenti della Provincia Guerino Testa e della Camera di commercio Daniele Becci e il responsabile provinciale del Coni Enzo Imbastaro — hanno fatto per andare a promuovere Pescara candidata per il titolo, assegnato poi a fine 2010. Ricotta, invece delle fatture, ha rivelato stralci dei verbali delle riunioni del comitato, peraltro coperti in parte dagli omissis.

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