estate al mare

Pescara, a Fosso Pretaro si torna a fare il bagno

Le ultime analisi dell’Arta indicano valori dei colibatteri nella norma e Alessandrini firma l’ordinanza per revocare il divieto

PESCARA. A Fosso Pretaro l’inquinamento è quasi sparito, stando alle ultime analisi dell’Arta rese note ieri. Dopo settimane di colibatteri alle stelle, l’acqua è tornata improvvisamente pulita, al punto che l’amministrazione comunale di Pescara, senza perdere tempo, ha immediatamente revocato il divieto di balneazione scattato il 13 agosto scorso.

Insomma, è accaduto quasi un miracolo, se si considera che non è stata ancora individuata la causa che ha determinato il forte inquinamento dell’acqua nei giorni scorsi. Così, mentre l’Aca continua a cercare la causa, l’Arta spiazza tutti e rende note analisi inaspettate.

Il risultato è che dove si evidenziavano valori quattro o cinque volte superiori al limite massimo consentito dalla legge, ora si registrano livelli nella norma, tanto da far scrivere all’Arta per quattro volte «Dati conformi» ai limiti di legge.

I prelievi sono quelli effettuati al confine tra Pescara e Francavilla martedì scorso 25 agosto. A 100 metri dalla costa, in corrispondenza di Fosso Pretaro, sono state trovate 110 unità per cento millilitri d’acqua di enterococchi, contro il tetto da non superare di 200 e 199 unità per cento millilitri d’acqua di escherichia coli, contro il limite di 500.

Simile l’andamento a 6 metri dalla costa, sempre in corrispondenza di Fosso Pretaro: 91 unità di enterococchi e 298 unità di escherichia coli. E ancora, a 100 metri a sud della foce di Fosso Pretaro, in territorio di Francavilla: 35 unità di enterococchi e 288 unità di escherichia coli. Poi, a 100 metri a nord della foce di Fosso Pretaro, in territorio di Pescara, 40 unità di enterococchi e 238 unità di escherichia coli.

Appena presa visione delle analisi favorevoli, il sindaco Marco Alessandrini ha firmato l’ordinanza per revocare il divieto nel tratto di costa tra la foce di Fosso Pretaro e 250 metri a nord di questo punto. Si è quindi data disposizione alla polizia municipale di procedere alla rimozione degli appositi cartelli con i divieti.

L’inquinamento, durato quindi 12 giorni, è sempre più un mistero. I tecnici non hanno ancora individuato le cause che hanno determinato un’impennata dei valori dei colibatteri. Si era ipotizzata inizialmente la perdita di reflui da una condotta sott’acqua rotta. Poi, si è parlato del malfunzionamento del depuratore Pretaro. Infine, sono stati avanzati sospetti sulla presenza di scarichi fognari abusivi. Ma finora non ci sono state conferme su nessuna di queste ipotesi.

Fatto sta che ora i balneatori della zona canteranno vittoria. Ma è difficile, a fine estate, recuperare una stagione in parte compromessa dall’inquinamento. I titolari degli stabilimenti hanno parlato di un crollo della clientela tra il 30 e il 40 per cento con punte anche del 50 per cento. E tra pochi giorni si chiuderà la stagione.

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