Pescara, ancora ferme le grandi opere

L'assessore Seccia: «Riviere, mercato e via Firenze rinviati a settembre»

PESCARA. Le opere manifesto dell'amministrazione di Luigi Albore Mascia sono sotto gli occhi dei cittadini da quando, il 3 maggio scorso, il sindaco ha deciso di coprire il calice di Toyo Ito con pannelli che illustrano i cantieri identificativi della sua giunta: come diventerà il mercato di largo Scurti, come saranno trasformate via Firenze, via Cesare Battisti e come muteranno le due riviere. «L'amministrazione si è insediata da quasi due anni ma Pescara è immobile», dice l'opposizione per bocca del consigliere Pd Enzo Del Vecchio che ricorda che quelle opere-spot sarebbero dovute partire «prima dell'estate». E' stato Del Vecchio a snocciolare le cifre delle opere pubbliche e a evidenziare una discrasia tra gli stanziamenti di 244 milioni per due anni a fronte di una spesa che è stata solo dell'8 per cento.

Per l'assessore al Bilancio Eugenio Seccia sono «cifre da capogiro, false e bugiarde perché si riferiscono alla somma delle varie voci di finanziamento del piano triennale e non», come spiega, «alla reale capacità singola del Comune che è di 24 milioni in due anni». Ma l'assessore Seccia chiarisce anche subito: «Se c'è stato un ritardo nelle spese è a causa del decreto sviluppo. Se c'è un freno alla realizzazione delle opere pubbliche è sempre per lo stesso decreto. Le opere simbolo», dice, «partiranno a settembre».

CONTI E MINI-CANTIERI
Il settore dei lavori pubblici ha da poco licenziato una relazione programmatica dell'attività dell'ente in cui in uno specchietto, che si riferisce a parte del 2010 e all'anno in corso, ci sono le cifre a disposizione: mutui accessi per circa 3 milioni e 640 mila euro, fondi regionali per 150 mila euro, fondi Fesr per 4 milioni e mezzo e capitale privato per 2 milioni e mezzo.

Cosa si realizza con questo budget? Dice l'assessore che si mettono in campo i 110 cantieri aperti in città, alcuni mini, altri meno appariscenti rispetto alle grandi opere, ma comunque lavori e interventi. «Il 16 giugno», spiega l'assessore, «è stato stipulato il contratto per il rifacimento della Tiburtina da 1 milione e 288 mila euro». Poi, prosegue, precisando i cantieri aperti o che lo saranno a breve: manutenzione straordinaria di varie strade per 65 mila euro, lavori di adeguamento degli edifici scolastici per 364 mila euro, via Volta per 200 mila euro, via Diaz per 100 mila euro, via Scarfoglio sempre per 100 mila euro e lavori più sostanziosi come via Caravaggio da 1 milione di euro, via Mazzini da 530 mila (è in attesa del piano della sicurezza) e la palestra di Fontanelle per 700 mila euro. Ieri, intanto, sono partiti i lavori per il rifacimento totale della rete fognaria e idrica, di strade e marciapiedi di largo Baiocchi a Porta Nuova.

OPERE SIMBOLO RINVIATE
Attorno al calice frantumato in piazza Salotto, invece, i cittadini guardano i disegni della città che verrà con il rifacimento delle due riviere al prezzo di 3 milioni di euro, con il mercato in piazza Muzii che costerà 750 mila euro e con la pedonalizzazione di via Cesare Battisti per 500 mila euro.

«Erano opere previste in questo periodo ma, a causa del decreto sviluppo, sono state rinviate a settembre», dice l'assessore al Bilancio aggiornando al rientro dalle ferie i cantieri più importanti.
Intanto, l'opposizione replica al fervore amministrativo: «Il piano delle opere pubbliche che avrebbe dovuto dare l'impronta della nuova amministrazione non è partito. Le opere che avrebbero dovuto cambiare il volto della città - per la verità un po' pochine - sono al palo. Manca l'approvazione dei progetti esecutivi, manca ogni altra attività amministrativa che ne determini l'indizione della gara e l'affidamento degli stessi lavori alle imprese aggiudicatarie».

«Ancora una volta», conclude Del Vecchio, «sono annunci che non portano a risultati concreti. Anche quest'anno non si può ipotizzare un risveglio della città».

© RIPRODUZIONE RISERVATA