Pescara, blitz di Grillo in tribunale per salvare la casa di un ex imprenditore: "Il Movimento può acquistarla con una colletta, ed Equitalia va abolita"

Bagno di folla in tribunale all’asta fallimentare di Silvio Buttiglione, l’impreditore di Montesilvano finito in bancarotta e che, nei mesi scorsi, si è incatenato di fronte alla sede di Equitalia

PESCARA. «Ci stiamo organizzando. Non è una promessa, ma un’idea: potremmo essere noi del Movimento a comprare la casa di Buttiglione a un prezzo conveniente. Faremo una colletta. Me la intesterò io e poi farò finta di non sapere niente, come ha fatto Scajola». Usa la sua comicità dissacrante Beppe Grillo, all’uscita del tribunale di Pescara, per tentare di esorcizzare il dramma del tracollo finanziario e della vendita all’asta della prima casa di Silvio Buttiglione.

Come aveva garantito qualche settimana fa e come hanno ribadito successivamente gli attivisti sui social network, ieri pomeriggio il leader pentastellato ha partecipato con il vicepresidente della Camera dei deputati Luigi Di Maio alla prima udienza dell’asta fallimentare dell’appartamento dell’ex imprenditore 60enne, protagonista di una serie di proteste eclatanti davanti alla sede di Equitalia a Pescara e poi chiamato a intervenire in Senato il giorno della presentazione della proposta di legge dei grillini per abolire la società di riscossione dei tributi.

Un bagno di folla per Grillo, acclamato come una star da migliaia di cittadini e simpatizzanti arrivati da tutto l’Abruzzo e anche da fuori regione per stringergli la mano e portare la propria solidarietà a Buttiglione. Confusa nella folla anche Tiziana Marrone, la vedova di un’altra vittima della crisi: l’artigiano Giuseppe Campaniello, che si è dato fuoco due anni fa a Bologna davanti all’Agenzia delle entrate. Complice la risonanza mediatica della vicenda, l’asta è andata deserta, in attesa della prossima data in calendario il 9 giugno prossimo. «Io e Beppe siamo venuti a Pescara per guardare in faccia chi avrà il coraggio di prendersi la prima casa di Silvio Buttiglione», spiega Di Maio pochi minuti prima dell’arrivo di Grillo, annunciando la presentazione a Montecitorio, il 27 maggio, del testo di legge per l’abolizione di Equitalia. «E’ una battaglia su tutti i fronti», aggiunge, «abbiamo preso a cuore situazioni come quella di Buttiglione in tutta Italia, perché è un uomo che non lotta per se stesso, ma per la collettività. Siamo contrari a Equitalia perché vogliamo una riscossione tributaria coscienziosa».

Il pensiero è ribadito anche da Grillo al termine dell’udienza. «Equitalia è un baraccone che va chiuso», dice mentre cerca di farsi strada tra i flash dei fotografi, le telecamere e il fiume di simpatizzanti che invocano il suo nome. «L'asta è andata deserta», prosegue, «ma noi torneremo perché sappiamo come funziona il giochino. Fanno andare giù il prezzo ad ogni asta del 20 per cento per volta e poi mandano gli amici degli amici quando fiutano l’affare. In questo caso cercheremo di essere noi l'amico dell'amico dell’amico».

Secondo il leader pentastellato, il problema è “culturale, sociale ed economico” poiché «le case non vanno espropriate e messe all'asta». «Faremo una legge», aggiuge guardando dritto negli occhi Buttiglione, «troveremo un sistema legale per fermare tutto questo, ma tu devi stare tranquillo perché è casa tua».

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