Pescara: cambiano gli orari della movida, i locali chiudono mezz’ora prima 

Masci firma l’ordinanza in vigore da domani fino al 19: nel fine settimana stop all’una e mezzo in piazza Muzii e corso Manthonè. Orario ancora più ridotto dal lunedì al giovedì

PESCARA. Cambiano di nuovo gli orari della vita notturna pescarese. Da lunedì e fino a domenica prossima (19 settembre), i locali del distretto di piazza Muzii e del centro storico, le due zone a più alta concentrazione di attività di food and beverage della città, devono chiudere a mezzanotte e mezzo dalla domenica al giovedì e all'una e mezzo il venerdì e il sabato. Si riduce di mezz’ora anche l’orario per le attività che si trovano in tutte le altre zone di Pescara, lungomare incluso, che abbassano le serrande all’una e mezzo, tutti i giorni. Il sindaco Carlo Masci ha firmato ieri la nuova ordinanza.
Rispetto al precedente atto, l’amministrazione ha spostato le lancette indietro di 30 minuti. Dall’inizio del mese, fino a oggi incluso, i locali delle aree del centro e di Pescara vecchia hanno lavorato fino all’una durante la settimana e alle due nel weekend. Per quelli del resto della città, c’è stata più flessibilità con la possibilità di stare aperti fino alle 2 tutta la settimana.
Durante il periodo clou estivo l’amministrazione ha adottato una linea più morbida, arrivando in pieno agosto a consentire ai locali di lavorare fino alle 2 tutti i giorni. Anche quelli dell’area di piazza Muzii dove ormai da anni si consuma un eterno braccio di ferro tra residenti che puntano sul diritto al riposo e gli esercenti che invece invocano il diritto al lavoro. Ora che la stagione estiva si è ormai chiusa, Masci ha deciso di ritornare a orari meno morbidi, seguendo la linea che aveva adottato con la prima ordinanza di giugno scorso.
«Il disturbo alla quiete pubblica nelle aree dove trovano insediamento tali attività è documentato da numerosi esposti inoltrati dai cittadini e dai comitati, che hanno rappresentato alle istituzioni episodi di grave inciviltà e vandalismo», si legge nell’ordinanza. (m.p.)
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