Pescara, esonda il fiume, allagamenti anche in ospedale

Alle 5 l'esondazione, acqua nelle sale operatorie e Tac fuori uso. Situazione critica anche lungo la riviera con negozi e ristoranti allagati. Crolla un albero su un'auto: ferito il conducente

PESCARA. Alle 5 di stamattina è esondato il fiume Pescara: scatta l'emergenza allagamenti. Da ieri era emergenza per l'ospedale e alcune zone della città, adesso l'emergenza è su tutta la città comprese Montesilvano e Francavilla. La città è in ginocchio e il Comune alle 12 ha annunciato una conferenza stampa al comando della Polizia municipale. Da ieri in ospedale alcune sale operatorie sono state chiuse. Un locale Tac fuori uso. Allagamenti in Diabetologia. Questa mattina risultano allagate a Pescara viale Riviera, via Pindaro, via D'Annunzio, via Marconi, via Pepe, via Tinozzi, zona stadio, via dei Pretuzi, via Alento, via Lago Campotosto e via Tirino. Negozi, ristoranti e attività professionali chiuse.

Poco dopo la mezzanotte e trenta è crollato un albero in via della Pineta su un'auto a bordo della quale viaggiava un uomo di 56 anni, rimasto ferito. L'uomo era riuscito a liberarsi da solo e a uscire dall'abitacolo, ma era caduto tra i rami. Soccorso dai vigili del fuoco, è stato portato in ospedale. L'albero, che occupava tutta la careggiata, è stato in seguito rimosso. Intervenuta anche la polizia stradale. Una frana, provocata sempre dalla pioggia, ha interessato Colle Scorrano. Poi, nella mattinata, e con la pioggia ancora copiosa a scendere, la situazione si è aggravata con il fiume esondato.

leggi anche: Montesilvano, mezza città sott'acqua, case allagate Un’altra giornata di forti disagi quella trascorsa ieri a Montesilvano, colpita in questi ultimi giorni dal maltempo. Se la neve ha bloccato in molti casi i residenti del Colle, la pioggia ha provocato un vero e proprio sos sulla costa

Ma torniamo all'ospedale civile. Muri degli scantinati impregnati d’acqua. La pioggia e la neve dei giorni scorsi hanno provocato problemi anche all’ospedale di Pescara, dove le infiltrazioni hanno mandato in tilt una serie locali, tanto da rendere necessario lo stop delle attività in alcuni spazi, diventati inagibili a causa dei danni provocati dall’acqua, che ha causato perfino dei distacchi. Non è finita. La mancanza della luce nell’area vestina e a Città Sant’Angelo, che ha messo in ginocchio migliaia di persone, ha investito anche l'ospedale del centro vestino e la Residenza sanitaria assistenziale del centro angolano, ma in entrambe le strutture le attività sono proseguite ugualmente grazie ai gruppi elettrogeni a disposizione della Asl, in attesa del ripristino della corrente. La direzione della Asl rassicura sulla regolarità dei servizi, sia per quanto riguarda le sale operatorie sia per la Tac. La chiusura, spiegano, si è resa necessaria per quattro delle undici sale operatorie situate a piano terra, dove l'acqua si è insinuata non solo dall'alto ma anche dai canali di scarico. Gli interventi di ripristino sono già cominciati e, mano a mano che si concluderanno, le sale saranno di nuovo fruibili. Il blocco delle attività in quei locali è stato inevitabile, per questioni di sicurezza, vista l'entità delle infiltrazioni, ma non si è fermata l’operatività del personale perché nel frattempo le sedute operatorie proseguono nelle altre sale, con una necessaria riorganizzazione del lavoro per i prossimi giorni. Anche una delle due Tac, anch'esse situate nei locali a piano terra, è forzatamente fuori uso per lo stesso motivo ma in questo caso, spiegano sempre dalla direzione generale, si può far ricorso al macchinario della Radioterapia.

Situazioni di questo genere non sono nuove, all'interno dello "Spirito Santo", dove ci sono stati già degli allagamenti in passato. Ma il bilancio dei disagi provocati da pioggia è neve non contiene solo voci negative, anzi, ed è reso meno pesante dallo «spirito di collaborazione e di appartenenza mostrato dal personale».

Chi vive fuori città si è prodigato per raggiungere il posto di lavoro, nonostante la circolazione non sia stata particolarmente semplice per chi vive fuori Pescara, e qualcuno ha chiesto di essere prelevato a casa dalle auto messe a disposizione dalla Asl se non dalla protezione civile. Chi era in servizio ha acconsentito, in alcuni casi, a coprire dei turni aggiuntivi, fino a 24 ore consecutive. C'è stato qualche disagio, ammettono dalla direzione generale, ma «l'ospedale è fatto di persone e macchinari, quindi è possibile che possano verificarsi dei disguidi». L'amministrazione fa quindi arrivare il proprio ringraziamento «a tutto il personale che si è impegnato in questi giorni» di metà gennaio, giorni assolutamente fuori dal comune in una città come Pescara.

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