Pescara

Pescara, gestione e vendita delle reti gas. Pettinari: “Vicenda opaca, ecco perché”

9 Settembre 2025

Il presidente del movimento “Pettinari per l’Abruzzo”: "Tra 'svendita' delle reti del gas e mutui è a rischio la tenuta finanziaria di Pescara Energia". E poi la battaglia contro l’acquisto della nuova sede

PESCARA. Questa mattina Domenico Pettinari e Massimiliano Di Pillo – rispettivamente presidente e consigliere comunale del Movimento Politico “Pettinari per l’Abruzzo” – hanno tenuto una conferenza stampa al Comune di Pescara per illustrare un vicenda ritenuta “opaca” che ruota attorno alla gestione e vendita delle reti del gas e relativa a una gara da 200 milioni di euro.

Questo il comunicato integrale diffuso da Pettinari:

«Nel 2005 – attacca Pettinari - in virtù delle disposizioni del D.lgs. 23 maggio 2000, n. 164, il Comune di Pescara indiceva la gara per l’affidamento del servizio di distribuzione del gas naturale nel proprio territorio, gara in seguito affidata alla Società Pescara Distribuzione Gas Spa (oggi Adistribuzionegas Srl) e, contestualmente, avviava le procedure per il riscatto delle reti e degli impianti del gas presenti sul territorio comunale dal concessionario uscente. Per il riscatto delle reti e degli impianti gas il Comune di Pescara, non trovando un accordo con il concessionario uscente, azionava un contezioso legale che si concludeva nel 2011, con atto di transazione che prevedeva, oltre all’iniziale somma versata al concessionario uscente per il riscatto di euro 8.228.297,52 oltre iva, il versamento, a saldo, di ulteriori 14 milioni di euro, oltre iva, di cui alla Delibera di Giunta comunale n. 286 del 2011. Per la liquidazione dei 14 milioni di euro in favore del concessionario uscente, il Comune di Pescara, per il tramite della propria controllata Pescara Energia Spa (prima Pescara Gas Spa), nel 2011, accendeva un finanziamento con la Banca Monte dei Paschi di Siena Spa di euro 14 milioni, da rimborsare in 21 anni, con rate semestrali fino al 31.12.2031, poi posticipato al 31.12.2032. Al 31.12.2024 la quota residuale del finanziamento ancora da versare da parte di Pescara Energia Spa ammonta a 7,4 milioni di euro. Successivamente, con il Decreto Legge 01 ottobre 2007, n. 159, convertito con modificazioni dalla L. 29 novembre 2007, n. 222, si è disposto che le gare per l’assegnazione del servizio di distribuzione del gas naturale, fossero svolte a livello di Ambito Territoriale Minimo (ATEM), ossia aggregazioni sovracomunali di dimensioni ottimali con riferimento a criteri di efficienza ed economicità del servizio.

Ai sensi dei D.M. 19 gennaio 2011 e 18 ottobre 2011, il Comune di Pescara è stato ricompreso nell’ATEM Pescara, composto da 46 Comuni e, in quanto Capoluogo, gli sono state assegnate le funzioni di stazione appaltante dell’ATEM Pescara, funzioni assegnate poi alla propria partecipata Pescara Energia Spa, alla quale il Comune di Pescara ha conferito la proprietà delle reti gas e la gestione del comparto. Ad oggi il Comune di Pescara deve ancora procedere ad indire la gara di affidamento del servizio di distribuzione del gas naturale dell’ATEM Pescara e nel frattempo, nella città di Pescara, il servizio è ancora regolato dal contratto n. 38979 stipulato in data 30.12.2005, per 12 anni e scaduto il 27.03.2018, ad oggi prorogato al 31.12.2024, giuste Delibere di Giunta comunale n. 401 del 23.05.2019 e n. 567 del 28.06.2022.

Il Comune di Pescara, per il tramite della propria controllata Pescara Energia Spa, percepisce ogni anno circa 2,5 milioni di euro dall’attuale concessionario, quale canone per la concessione delle reti gas di proprietà, come si evince dagli ultimi bilanci redatti dalla stessa Pescara Energia Spa, anno 2022 euro 2.411.665,00, anno 2023 euro 2.328.047,00 e anno 2024 euro 2.436.692,00.

In sede di predisposizione della gara il Comune di Pescara, per il tramite della controllata Pescara Energia Spa, ha deciso di alienare le condotte gas di proprietà, ai sensi dell’articolo 6, comma 1, lettera b), della Legge 05 agosto 2022, n. 118, dietro la corresponsione del valore industriale residuo versato dal gestore subentrante al Comune e calcolato in base alle linee guida di cui al D.M. 22 maggio 2014 e alla disciplina emanata dall’ARERA.

Il valore delle condotte gas di proprietà del Comune di Pescara calcolato dalla Pescara Energia Spa si attesterebbe sui 13 milioni di euro. Una vendita che dovrà essere ratificata dal Consiglio Comunale.

Alla luce di tale ricostruzione, a nostro avviso non v’è chi non veda che questa appare come un’operazione non economicamente conveniente per l’ente comunale di Pescara . Non è conveniente perché a fronte di un canone annuale di circa 2,5 milioni di euro che il Comune percepisce e continuerà a percepire almeno per il prossimo decennio (e non solo), si decide di vendere la proprietà delle reti al valore di 13 milioni di euro . Basterebbero soli 5 anni di canone per incassare l’intera somma che il Comune otterrà da questa vendita, quindi dal sesto anno in poi tutti i canoni che il Comune potrebbe continuare a percepire, in caso di vendita delle reti, andranno persi e il danno economico sarà enorme.

Non si capisce perché le reti del gas riscattate a suo tempo dal Comune per 22 milioni di euro oggi varrebbero soli 13 milioni di euro se si considera che in commissione comunale i vertici di Pescara Energia hanno detto che detengono ancora l’80% delle reti riscattate, quindi, facendo l’80% di 22 milioni di euro uscirebbe un valore di 17,6 milioni di euro e questo, a nostro avviso, dovrebbe essere il valore delle reti e non i 13 milioni di cui sempre loro hanno parlato in commissione. Questa vicenda presenta altri lati politicamente oscuri, e perché nonostante il contratto risulti scaduto da oltre 7 anni si continua a prorogare il servizio di gestione al privato che continua a beneficiare degli incassi sulle bollette degli utenti, e perché non si procede ancora a fare la gara per il nuovo affidamento del servizio di gestione, e perché si decide di alienare le reti del gas ad un prezzo esiguo rispetto ai canoni che l’Ente incassa annualmente. Ma c’è un altro grande problema. Il Comune vorrebbe alienare le reti del gas percependo appena 13 milioni di euro e rinunciando quindi ai canoni annuali di 2,5 milioni di euro nel mentre ha ancora un mutuo da pagare per il riscatto delle reti del gas con un residuo di 7,4 milioni di euro che scadrà nel 2032! Quindi, prima il Comune decide di ricomprarsi le reti per 22 milioni di euro accendendo un mutuo che stiamo ancora pagando e poi, a mutuo ancora in corso, decide di vendersi le stesse reti ad appena 13 milioni di euro, quasi la metà del valore iniziale di riscatto !!! Un vero “grande affare” per il Comune di Pescara potremmo dire se si pensa anche che ad aprile del 2025 la Giunta, con delibera nr.231, ha autorizzato un riequilibrio patrimoniale di Pescara Energia perché, a detta loro, si è scoperto che il valore effettivo delle reti del gas al momento dell’acquisto non corrispondeva a quello reale in quanto la valutazione risultava più alta di 8 milioni di euro. Quindi si è proceduto ad una correzione contabile e ad una svalutazione del patrimonio di 8 milioni di euro che la società Pescara Energia ha dovuto compensare con l’utilizzo di fondi di riserva. Una cosa del genere penso non sia mai accaduto al Comune di Pescara. Come è possibile che a distanza di anni si scopre che la partecipata del Comune avrebbe inserito in bilancio 8 milioni in più del valore reale per il riscatto delle reti (essendo state a loro dire sopravalutate) e nessuno è stato mai chiamato a rispondere per questo ??? Gli 8 milioni di euro in più contabilizzati in bilancio ed oggi svalutati sono stati utilizzati per fare operazioni che non potevano essere fatte considerando che era una posta inesistente? Sono tutte domande alle quali qualcuno dovrebbe rispondere. Perché nessuno ha fatto un esposto alla Autorità Giudiziaria per cose che appaiono di una gravità senza precedenti tranne noi ?? E dopo tutto questo pasticcio era proprio il caso di vendersi le reti perdendo così ulteriormente convenienza ??? Il mio gruppo annuncia che se dovesse arrivare in aula la delibera per l’alienazione delle reti del gas metteremo in atto forme di protesta eclatanti che il centro destra nemmeno può immaginarsi a tutela degli interessi pubblici della collettività perché i gioielli di famiglia non si vendono ma si valorizzano.

Questo pomeriggio intanto arriverà in aula una delibera per autorizzare Pescara Energia ad acquistare un immobile sito in Via Gran Sasso a Pescara da adibire a sede della società e quindi accendere un mutuo di 1,4 milioni di euro . In merito a questa delibera non possiamo non rilevare come nella città di Pescara ci sono tre immobili di proprietà del comune vuoti, non utilizzati che necessiterebbero solo di ristrutturazione per poter essere utilizzati da Pescara Energia come sede della società. Mi riferisco all’immobile ex casa di riposo in Via Arapietra, all’immobile ex comprensivo 4 in Via Monte Siella e all’immobile della Città della Musica. Riteniamo, altresì, che l’accensione di un ulteriore mutuo da parte di Pescara Energia non sia sostenibile finanziariamente in quanto la società ad oggi ha altri mutui pendenti quali: primo mutuo Monte dei Paschi di Siena di euro 14 Milioni stipulato in data 1/02/2011 e scadente in data 31/12/2023 con un residuo da pagare al 31/12/2024 di Euro 7,4 Milioni; secondo mutuo Monte dei Paschi di Siena di Euro 2 Milioni stipulato in data 1/06/2012 e scadente in data 31/12/2031 residuo da pagare al 31/12/2024 Euro 920,5 Mila , terzo mutuo Bper di euro 2 Milioni stipulato il 31/10/2021 e scadente il 31/12/2026 con un residuo da pagare al 31/12/2024 di Euro 800 Mila, oltre un finanziamento BEI concesso nel 2022 per totali 6,7 Milioni di Euro con un residuo al 31/12/2024 di euro 3,193 milioni . Ancora una volta assistiamo a un pressappochismo e ad una improvvisazione di questa amministrazione da far spavento perché non si giustificano acquisti ed accensioni di mutui avendo edifici di proprietà che andrebbero valorizzati e utilizzati per tali scopi rendendo prudente l’azione amministrativa che altrimenti apparirà senza mezzi termini spericolata e azzardata . Noi ci opporremo con tutte le nostre forze chiedendo prudenza e buon senso e quindi la valorizzazione del patrimonio esistente».