Pescara, i saldi invernali non decollano / Foto Protesta di una negozionate: "Nessuna tutela"

Semivuote le strade del centro interessate dalla ripavimentazione, pochi acquirenti in corso Umberto. Complice la crisi, partenza fiacca degli sconti. La protesta: una commerciante, con un pagina sul Centro, dice basta

PESCARA. Semivuote le strade del centro interessate dai lavori di ripavimentazione, pochi acquirenti anche in corso Umberto. Complice la crisi, non decollano le vendite a prezzi scontati nella prima mattina ufficiali di saldi. Gli sconti sono partiti oggi, ma a dire la verità, già ieri si acquistava a prezzi ribassati. Sono sempre più frequenti le vendite promozionali che precedono i saldi, quelli ufficiali di fine stagione, che quest'anno dureranno fino al 5 marzo.

Sarà per la crisi, sarà perché il consumatore si aspetta sempre e in ogni caso lo sconto, ma i commercianti per la maggior parte si sono adeguati ai tempi e, regolamenti permettendo, cercano di andare incontro alle aspettative di una clientela che sempre più spesso vuole rintracciare nel cartellino del capo nuovo il simbolo della percentuale con il segno negativo.

Il periodo per il commercio pescarese non è felice. Per questo motivo che la commerciante Daniela Caserta, titolare della boutique "Autore" di Pescara, si è affidata nei giorni scorsi al Centro per urlare «basta a non tener conto delle esigenze dei commercianti».

Il suo dissenso, espresso su una pagina di giornale, vuole essere una critica non solo alla politica, ma anche alle stesse associazioni di categoria Confcommercio e Confesercenti. «Come negoziante, non mi sento rappresentata da nessuno. Tra noi non siamo uniti, spesso si fa la guerra tra poveri, e quello che voglio far capire ai miei colleghi è che solo uniti diventiamo più forti».

La negoziante, nel punto vendita con le collaboratrici Silvia e Antonella, dice che il centro di Pescara ora è più bello ma che non ha servizi, come i parcheggi, ad esempio. Un altro attacco, poi, lo riserva ai media: «Tutti dicono che i saldi non servono a niente, ma non è vero, sono veri vantaggi per il cliente. Il consumatore deve essere incoraggiato».

La critica va poi alla sua stessa categoria: «Tutti hanno preso atto della mia protesta, ma in pochi hanno manifestato interesse nei confronti di una mia iniziativa, portata avanti in rappresentanza degli interessi di tutti, non solo dei miei. Questa cosa mi lascia perplessa, vuol dire che anche la nostra categoria è assopita».

Anche Roberta Barone, della boutique Antonella, è d'accordo con la Caserta. Mentre le vetrine si vestono di scritte giganti e la gente cerca di sbirciare quale sarà l'affare più conveniente, c'è chi di vendite promozionali prima dei saldi non ne ha fatte per scelta. Il caso dei fratelli Massimo e Maria Antonietta (Tetta) Cocchini, titolari dei negozi Enjoy e Pinko di via Cesare Battisti. «Abbiamo cercato di accontentare i clienti come abbiamo potuto, ora le svendite le faremo con i saldi. La gente aspetta lo sconto, e certe volte chiede riduzioni ancora maggiori rispetto a quanto viene loro proposto».

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