Pescara in lutto, oggi i funerali dell’ex sindaco Piscione

Primo cittadino dall’86 all’88, inaugurò la stazione centrale. I funerali oggi alle 16,30 nella chiesa della Sacra Famiglia

PESCARA. A distanza di sole due settimane dalla scomparsa di Carlo Pace Pescara torna a piangere un altro ex sindaco, Nevio Piscione, scomparso ieri mattina dopo aver combattuto la sua ultima battaglia contro una malattia che lo ha debilitato sempre di più. Aveva compiuto 80 anni lo scorso novembre, classe 1936, lascia la moglie Mafalda e i figli Emilio, Sabatino e Fabrizio.

Primo cittadino della città adriatica per oltre due anni dal 1986 al 1988, Piscione vantava già una lunga esperienza, sia politica sia amministrativa, avendo ricoperto il ruolo, tra gli altri, di assessore ai Lavori pubblici, alla Nettezza urbana e alla Polizia municipale nelle giunte guidate da Alberto Casalini. Divenne sindaco dopo Gabriella Bosco e dovette lasciare l'incarico dopo la sentenza di primo grado riguardante la vicenda dell'assunzione di 61 invalidi al Comune nel dicembre del 1983, quando sindaco era Casalini. Piscione e 5 assessori della giunta vennero condannati e sospesi dai rispettivi incarichi. Nel processo d'appello all'Aquila la sospensione venne rimossa, ma nel frattempo sindaco era diventato Michele De Martis. Da qui la decisione di Piscione, democristiano della corrente di Natali e Fanfani di passare, dopo una breve parentesi tra gli andreottiani, nel partito socialista dell'amico di sempre Piero D'Andreamatteo, prima di chiudere definitivamente, più di venti anni fa, la sua esperienza politico-amministrativa. Al suo fianco, sia da sindaco sia dopo, l’inseparabile segretario particolare Dino Renzetti.

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Piscione rimase sì coinvolto nella Tangentopoli pescarese, ma si riscattò visto che risultò determinante per il pm Pietro Mennini, con il quale collaborò dopo aver capito, per primo, di aver sbagliato, nei faccia a faccia con altri personaggi della politica dell'epoca, ai quali Piscione disse di essersi sentito meglio dopo aver parlato e invitando gli altri a fare lo stesso.

Se il sindaco Pace ebbe il merito di riscattare le aree di risulta, a Piscione va ascritta l'inaugurazione della modernissima stazione centrale nel gennaio del 1988, con i binari sopraelevati, con il berretto da capostazione e il fischietto per la partenza del primo treno con al suo fianco Giovanni Galeone. Quegli anni furono anche memorabili dal punto di vista sportivo: il Pescara di Galeone e Scibilia in serie A nel calcio, la pallavolo Vianello nella massima serie, la pallanuoto di Estiarte campione d’Europa, la pallamano femminile pure in serie A, la pallavolo femminile con l’Antoniana e poi il basket maschile e femminile pure in serie A. In precedenza Piscione era anche stato consigliere di amministrazione della banca Caripe, incarico che lasciò dopo essere diventato sindaco, mentre il suo lavoro era quello di funzionario della Cassa Mutua degli Artigiani di via Campania, all'angolo con via Firenze. Dopo una lunga stagione politico-amministrativa vissuta quasi sempre sulla cresta dell'onda, Piscione scelse di ritirarsi a vita privata rifiutando qualsiasi ulteriore contatto con quel mondo, tanto da rifiutare più volte le interviste, anche con il Centro, per ricordare quegli anni da primo cittadino e non solo, al contrario di altri sindaci di Pescara. Dalla sua casa di via Notturno a Colle Pineta amava uscire per fare lunghe passeggiate con il suo adorato cane, un pastore abruzzese, e spesso lo si vedeva girare in sella allo scooter, come quando si fermava ogni giorno a prendere i giornali nell'edicola dell'università in viale Pindaro. L'ultimo saluto a Piscione, in forma strettamente privata, verrà dato oggi alle 16,30 nella chiesa della Sacra Famiglia in strada Colle Pineta.

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