Pescara, in sei mesi 150 denunceper i reati su Facebook e Twitter

In media una segnalazione al giorno dall'inizio del 2011. La Polpost: "L'unica difesa è l'attenzione a quello che si pubblica"

PESCARA. Prima la voce si faceva girare in piazza. Poi è venuto il tempo del telefono. Infine, con pennarelli e spray, si è passati alle porte dei bagni della scuola o ai muri della città. Per parlare male di qualcuno in pubblico, insomma, un modo si è sempre trovato. Ma adesso, con l'arrivo dei social network come Facebook e Twitter la faccenda si è fatta più complicata. E tutto quel veleno che prima passava sotto silenzio adesso, una volta finito rete, si trasforma in denuncia. Contro l'ex fidanzato che ha pubblicato le tue foto imbarazzanti su Facebook, contro la nuova ragazza del tuo ex che ti insulta pubblicamente, contro il marito lasciato che si è fregato la tua password e ti ha rubato l'identità virtuale. Denunce che fioccano sui tavoli della Polizia postale. Solo a Pescara e provincia dall'inizio dell'anno ne sono arrivate più di 150, praticamente una al giorno. Perchè quello che prima si sussurrava alla cornetta adesso si scrive. In pubblico per di più. E se quello che si scrive resta, quello che resta si può portare in tribunale.

«La sensazione», spiega il dirigente regionale della Polpost Pasquale Sorgonà, «è che aumenti esponenzialmente la comunicazione on line e in proporzione aumentino anche i reati. L'ingiuria, la diffamazione», spiega Sorgonà, «che prima si facevano di persona ora si fanno sul web. Su Facebook poi spuntano fuori anche nuovi tipi di reati come il falso. Prima, per esempio, quando c'era la diffamazione di solito c'era anche l'offesa, adesso in tanti creano falsi profili con i dati della persona che vogliono colpire. Succede spesso tra ex».

Succede anche, però, perchè spesso la gente usa il web e i social network senza capire realmente cosa sta facendo e che conseguenze può avere. «Bisogna usare la testa prima di fare clic», riassume Sorgonà, «quando una persona pubblica qualcosa su un social network è come se avesse sparato un proiettile da una pistola. Fermarlo, dopo, è difficile».

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