Pescara, la pensione di invalidità arriva quando è già morto

Invalidità civile riconosciuta a un anziano, morto a marzo, che aveva chiesto di essere visitato a luglio 2014. Cgil: Tempi troppo lunghi

PESCARA. La richiesta di riconoscimento dell’indennità di accompagnamento è stata accolta, ma lui è morto il 5 marzo. È questo l’epilogo di una storia assurda che ha avuto (e ha ancora) come protagonista un uomo di 92 anni, B.D.M., le cui richieste sono state accolte tutte fuori tempo massimo, essendo stato convocato a visita dalla Asl dopo il decesso e ora si è anche visto riconoscere l’indennità.

A rendere nota la vicenda è Nicola Primavera, direttore provinciale del patronato Inca Cgil di Pescara, che ha curato la pratica del 92enne sin dall’inizio e ha anche presentato un esposto al presidente della giunta regionale, all'assessore alla Sanità, al sindaco di Pescara, ai direttori di Asl e Inps e alla Procura della Repubblica, mettendo in evidenza le stranezze emerse in questo caso.

Le tappe sono state queste, ricorda Primavera. Il 21 luglio 2014 l’Inca ha presentato una domanda all'Inps di Pescara per una visita domiciliare all’anziano malato, per il riconoscimento dell’invalidità civile/handicap. Non essendoci stata alcuna convocazione, sono state inviate due diffide ma la visita domiciliare non c’è stata comunque e non sono servite a nulla neppure le comunicazioni successive relative al fatto che B.D.M. era ricoverato in ospedale per un intervento e poi in una struttura di Montesilvano.

Solo silenzio, di fronte ai tentativi dell’Inca Cgil di smuovere le cose , fino a quando il 5 marzo scorso il 92enne è morto. Nonostante questo il 3 luglio, praticamente un anno dopo la presentazione della domanda, è arrivata la convocazione a visita dell’anziano dalla quarta Commissione sanitaria invalidità civile della Asl e nei giorni scorsi, invece, è arrivato il verbale di accertamento dell’invalidità civile, delle condizioni visive e della sordità, basato sulla documentazione presentata a suo tempo dalla Cgil.

«Da una parte», commenta Primavera, «è un fatto positivo per i familiari dell’uomo ma va sottolineato che il riconoscimento sia avvenuto solo post mortem. C’è anche da dire che l’accoglimento è avvenuto dalla data in cui è stata presentata la domanda, senza documenti aggiuntivi, e questo significa che le condizioni di salute erano di una tale serietà e gravità da consentire il riconoscimento. Resta il problema dei tempi e il mio auspicio», aggiunge Primavera, «è che si riducano, per venire incontro in maniera significativa ai richiedenti. È vero che ci sono i falsi invalidi ma è anche vero che sono in forte aumento le persone con gravi problemi di salute che chiedono il riconoscimento dell’invalidità civile, in particolare per le malattie neoplastiche. Pescara è la provincia con più invalidi civili della regione, e non sono solo anziani».

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