lotta all'inquinamento

Pescara, mare sporco: Aca multata 11 volte

Un rapporto della Polizia provinciale svela che l'azienda acquedottistica è stata multata più volte nel 2015 per gli scarichi non autorizzati. E questa mattina blitz di D'Alfonso e Alessandrini in via Raiale dove è stato individuato uno scarico abusivo

PESCARA. È stato individuato un presunto colpevole per il fiume inquinato. È l’Aca che, nel 2015, risultava gestore di alcuni scarichi non autorizzati e senza depuratore. Per questo motivo, l’azienda acquedottistica ha ricevuto ben 11 verbali di contestazione dalla polizia provinciale con sanzioni fino a 60mila euro.

Il nome dell’Aca compare in un rapporto che il comandante della polizia provinciale Giulio Honorati ha inviato al presidente della Provincia Antonio Di Marco. Questo documento è stato svelato proprio alla vigilia del sopralluogo che farà oggi il presidente della Regione Luciano D’Alfonso in via Raiale per andare a chiudere gli scarichi abusivi. Il sindaco Marco Alessandrini ha fatto sapere, invece, di aver istituito la figura della guardia giurata ittica, definita «sentinella del fiume», per il controllo delle acque. Incarico affidato a Vincenzo Caposano. Insomma, tutte azioni per cercare di migliorare il fiume.

Tornando al rapporto, si fa presente che nel corso dello scorso anno ci sono stati 58 controlli sul fiume Pescara, da parte della polizia provinciale e delle guardie ecologiche, da cui sono emerse 13 irregolarità, di cui 11 attribuite all’Aca, cioè proprio all’azienda che ha tra i suoi compiti quello di gestire e depurare le acque reflue degli scarichi. Non a caso, i cittadini pagano con la bolletta dell’acqua anche i costi della depurazione.

Leggendo il documento della polizia provinciale si scopre che la maggior parte dei verbali di contestazione (ben 8) sono stati emessi nei confronti dell’Aca per scarichi reflui nel fiume non autorizzati. Mentre 3 verbali, sempre indirizzati all’azienda acquedottistica, sono stati elevati per il superamento dei limiti di legge degli inquinanti fuoriusciti dagli scarichi. Un altro verbale è stato inviato al sindaco di Bussi Salvatore Lagatta per uno scarico non autorizzato e un altro ancora a un privato.

Nel rapporto vengono indicati anche i punti e le date dei sopralluoghi. La prima irregolarità è emersa il 22 gennaio del 2015. Durante un controllo a Tocco da Casauria, più precisamente in località Francoli. Lì, gli agenti hanno individuato uno scarico fognario non autorizzato e privo di depuratore. Scarico gestito dall’Aca e per questo è stato emesso nei confronti dell’azienda un verbale di contestazione con una sanzione che va da 6.000 a 60.000 euro. Nello stesso giorno, è stato scoperto un altro scarico non autorizzato, sempre dell’Aca a Tocco, in località Le Macine. E anche in questo caso è stato elevato un verbale. Il 27 gennaio, è spuntato un ulteriore scarico irregolare, sempre a Tocco, località Rovetone. Stessa sanzione da 6.000 a 60.000 euro. Il 19 febbraio dell’anno scorso, polizia provinciale e Capitaneria di porto hanno individuato uno scarico fognario non autorizzato, stavolta a Pescara, in via Le Mainarde, sempre gestito dall’Aca. Da un campionamento dell’Arta è emersa una elevatissima concentrazione di escherichia coli, ossia 9.000 unità contro il limite di legge di 5.000. Inquinamento causato probabilmente, fa presente il rapporto, da reflui non depurati o sottoposti a un trattamento di depurazione insufficiente. È risultato gestito dall’Aca anche lo scarico scoperto l’11 marzo a Pescara, in via Aterno. In quel punto la concentrazione di escherichia coli ha raggiunto addirittura le 350.000 unità. Il 12 marzo, sono emersi due scarichi non autorizzati dell’Aca, questa volta a Popoli e Scafa e un altro a Bussi gestito direttamente dal Comune bussese. Per questo il verbale è stato inviato al sindaco. Il 19 marzo, ancora uno scarico dell’Aca ad Alanno. Poi, il 23 luglio, due scarichi Aca a Manoppello e Lettomanoppello che hanno superato i limiti di escherichia coli e azoto ammoniacale. Nemmeno il test su «vibrio fischeri» è risultato accettabile. Il 27 luglio, limiti superati a Catignano. Infine, in 24 agosto è stato multato un cittadino che scaricava reflui in mare a Fosso Pretaro.

Pescara, D'Alfonso "chiude" uno scarico abusivo
Il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, "chiude" uno scarico abusivo. "Uno di quelli che maggiormente influisce sull'inquinamento del fiume e del mare", sottolinea il governatore insieme ai tecnici. Il blitz oggi nella zona industriale di via Raiale. D'Alfonso ha anche annunciato un investimento di 36 milioni per i depuratori. (video G. Lattanzio)

D'Alfonso "chiude" lo scarico abusivo. Intanto questa mattina il presidente della giunta regionale Luciano D'Alfonso, accompagnato dal sindaco Marco Alessandrini e dall'assessore ai lavori pubblici Enzo Del Vecchio, ha "chiuso" uno scarico abusivo in via Raiale, all'altezza del civico 293, nella zona industriale di Pescara. Uno di quegli scarichi che, come ha sottolineato il governatore insieme ai tecnici, "influisce maggiormente sull'inquinamento del fiume e del mare". La polizia municipale, insieme a quella provinciale, ora indagherà per risalire all'azienda che inquina e scarica abusivamente i suoi liquami. D'Alfonso ha poi annunciato un primo investimento di 36 milioni di euro della Regione per i depuratori e, per la prima volta, per la bonifica delle fosse Imof.

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