Pescara, nasconde al fisco 35 milioni di redditi: denunciato

Un pescarese, legale rappresentante di due società bresciane, accusato anche di aver emesso fatture false per un milione

PESCARA. C'è un pescarese dietro le due società di Calcinato, in provincia di Brescia, che hanno nascosto al fisco 35 milioni di euro di redditi. È stato scoperto dalla Guardia di finanza della tenenza di Desenzano Del Garda che ha eseguito delle verifiche fiscali nei confronti delle due società, entrambe impegnate nel settore dei rottami ferrosi, particolarmente fiorente in quella zona.

Le società riconducibili al pescarese, C.A., che è nato in Abruzzo, ha 69 anni ed è residente a Brescia, sono rimaste attive solo per alcuni anni, dal 2012 al 2015 e, pur essendo note al Fisco, hanno omesso di dichiarare i redditi imponibili. Gli accertamenti delle Fiamme Gialle hanno consentito di appurare che le società avevano la stessa denominazione mentre gli identificativi delle partite Iva erano differenti solo per il numero finale, uno consecutivo all'altro. Si è scoperto poi che entrambe le società non hanno presentato le dichiarazioni fiscali per il 2012. Nel corso delle indagini è stato ricostruito il volume d'affari realizzato anche dopo il 2012 ed è stata constatata l'emissione di fatture, risultate false, per cessioni di rottami e avanzi ferrosi per un importo di un milione di euro.

Oltre ad aver occultato una base imponibile da capogiro, pari a 35 milioni, C.A. si sarebbe reso responsabile anche di evasione d'imposta sul reddito delle società (Ires) per 9,6 milioni di euro, di Iva dovuta per circa 193mila euro e di un'imposta regionale per attività produttive (Irap) per oltre 1,3 milioni di euro. Il legale rappresentante delle due società è stato denunciato alla Procura della Repubblica per omessa dichiarazione, emissione di fatture per operazioni inesistenti e occultamento e distruzione dei documenti contabili.

Le indagini non sono ancora terminate, su questo caso, e procedono di pari passo con l'azione delle Fiamme gialle mirata a contrastare le frodi e l'evasione fiscale nel settore del commercio dei metalli.

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