Pescara, nuova stangata per bar e locali: aumenta anche il suolo pubblico

17 Novembre 2025

La relazione del dirigente: «Bisogna adeguare le tariffe ai dati Istat, beni e servizi ora costano di più». La proposta di Masci al vaglio del Consiglio. I commercianti vanno avanti con la protesta: vetrine spente

PESCARA. Dopo l’aumento delle tariffe per le strisce blu, arriva un altro aumento: crescerà anche il costo del Canone unico patrimoniale, cioè il suolo pubblico che gli esercenti devono pagare per esporre all’esterno sedie e tavolini o per organizzare spettacoli ed eventi all’aperto. Con due ordinanze Cenerentola a Pescara Vecchia e in piazza Muzii che dispongono di smantellare i tavolini allo scoccare della mezzanotte nel fine settimana, l’amministrazione del sindaco Carlo Masci è al lavoro su una proposta di delibera per cambiare le tariffe del suolo pubblico. Entro il 31 dicembre la proposta deve essere discussa in aula, poi i rincari scatteranno dal 1° gennaio 2026.

LA DECISIONE «FAVOREVOLE» Si tratta dell’ennesima stangata per i commercianti, già sul piede di guerra dopo la delibera che, dal primo dicembre, aumenterà le tariffe dei parcheggi a pagamento. Per protesta molti negozianti stanno valutando di spegnere le insegne e le vetrine (con molta probabilità domani sera), un gesto simbolico contro le nuove imposizioni del centrodestra, che durante la Commissione estiva «aveva promesso una riduzione del suolo pubblico», dicono le associazioni di categoria. Ma, a fine anno, l’esecutivo di Palazzo di città ha intenzione di cambiare rotta. Mentre i commercianti alzano la voce, l’amministrazione continua ad aumentare le tasse. A dare il via libera al Comune per incrementare il Canone unico patrimoniale (Cup) è la relazione con «parere favorevole» redatta dal dirigente Andrea Ruggeri, con l’obiettivo dichiarato di «adeguare il canone ai dati Istat». Da qui, la proposta di delibera che porta la firma del sindaco Masci e dell’assessore alle Finanze Eugenio Seccia. La data della firma è dello scorso 13 novembre, quattro giorni dopo la delibera di giunta che ha deciso l’aumento dei parcheggi.

TARIFFE «INUSUALI» Il regolamento che istituisce e disciplina il Cup di Pescara è stato approvato nel 2021 con l’obiettivo di «garantire la parità di gettito rispetto ai previgenti canoni». Proprio questa impostazione – spiega la relazione del dirigente – «impediva di effettuare adeguamenti Istat alle tariffe», determinando una sorta di congelamento delle entrate che mal si conciliava con la realtà degli ultimi anni, caratterizzata da «aumenti significativi dei prezzi al consumo di beni e servizi». In altre parole, risultava «inusuale» non aggiornare le tariffe in base agli indici Istat. Una rimodulazione, precisa il Comune, era stata richiesta anche dal Collegio dei revisori dei conti».

L’AUMENTO  La decisione dell’amministrazione si fonda su un concetto chiave: la possibilità. La legge 160 del 2019 stabilisce infatti che l’Ente può rivalutare annualmente le tariffe «in base all’indice Istat dei prezzi al consumo rilevati al 31 dicembre dell’anno precedente». Non si tratta, quindi, di un obbligo, ma di una facoltà che ha l’Ente. Proprio per questo motivo la norma raccomanda che ogni variazione di gettito avvenga «secondo criteri di ragionevolezza e gradualità, tenendo conto dell’impatto ambientale e urbanistico». Su queste basi, l’amministrazione Masci uscita di recente dal predissesto, sta lavorando alla rimodulazione delle tariffe per l’occupazione del suolo pubblico.